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PUTIN NON ACCETTEREBBE MAI LA
PRESENZA DELLE TRUPPE EUROPEE
IN UCRAINA DURANTE LA TREGUA
IPOTESI DI FORZE PEACEKEEPING
DELL'ONU PER GARANTIRE
L'ACCORDO DI PACE A KIEV
di Luca Berni
(21-3-2025) Non c'è ancora la tregua e si guarda con ottimismo al modo di garantire che la Russia non violi un ipotetico accordo di pace in Ucraina. Tra le ipotesi si fa strada la possibilità che siano le truppe internazionali addestrare a entrare in combattimento per rispettare la pace nel Paese. Secondo quanto è stato detto recentemente sarebbero le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite (foto dal web/Social) a garantire il rispetto dell'accordo, ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non è molto d'accordo:" L'Onu non ci proteggerà dall'occupazione o dal desiderio di Vladimir Putin di attaccare di nuovo" ma si dichiara possibilista e comunque la questione ha bisogno di altri dettagli per rendere tutto più concreto. A suggerire l'ipotesi della missione delle Nazioni Unite è stato il presidente francese Emmanuel Macron al posto di truppe provenienti da diversi stati europei. Del resto da giorni la Francia e il Regno Unito stavano ventilando la possibilità di una coalizione di paesi disposti a inviare soldati in Ucraina una volta conclusa la guerra e firmata la tregua. Tutto comunque è in divenire e le ipotesi sono ancora diverse. Si saprà di più il 27 marzo, quando a Parigi si terrà un nuovo vertice, proposto da Macron, dei capi di governo e di stato della coalizione composta da una trentina di paesi al fine di raddoppiare gli sforzi militari europei per difendere l'Ucraina visto il calo degli Stati Uniti. Putin potrebbe essere d'accordo sulle forze Onu ma non sulla presenza delle truppe europee in Ucraina perché "è incompatibile con i negoziati di pace e potrebbe essere considerato un atto di guerra contro la Russia"
IL PAPA E' ANCORA IN OSPEDALE:
STA BENE E "NON SI DIMETTE"
FERNANDEZ: FRANCESCO DOVRA' QUASI
IMPARARE DI NUOVO A PARLARE
di Francesco Atzeni
(21-3-2025) "Papa Francesco (foto dal web/Social) fisicamente sta bene, lo stato generale dell'organismo è come prima e fa fatica a parlare". Non c'è il bollettino sulla salute del Pontefice in compenso a parlare delle sue condizioni è il cardinale argentino Victor Manuel Fernández, prefetto del Sant'Ufficio, che fa il quadro aggiornato delle sue condizioni. Il cardinale è il principale collaboratore di Francesco con il quale ha preparato diversi documenti importanti, e ha fornito nuovi dettagli sulle condizioni di salute del Papa: "Dovrà quasi imparare di nuovo a parlare" e col suo ritorno in Vaticano dovrà "iniziare una nuova fase in cui ci saranno delle sorprese". Ha escluso, ha detto il cardinale, la possibilità di dimissioni. Fernández ha parlato del Papa a margine della presentazione di un libro contenente le idee di Francesco sulla poesia. E' anche chiaro che il Ponteficie al momento non è nelle condizioni di lasciare l'ospedale: ha bisogno ancora di cure, di riabilitazione perché ha trascorso troppo tempo sotto ossigenoterapia ad alto flusso e dovrà "quasi imparare di nuovo a parlare". I medici hanno indicato la strada per le sue dimissioni dall'ospedale, ma non si fidano di lasciarlo andare se non sono sicuri della sua guarigione al 100 per cento. Una volta che sarà tornato a Casa Santa Marta, il Papa dovrà cambiare il suo stile di vita e, dicono i medici, cambiando la sua "missione" anche se non sanno in che modo. Fernández ha anche confessato che il Papa non voleva andare in ospedale. Sicuramente è stato "minacciato" non da vescovi né da sacerdoti ma da persone che lo hanno convinto che le sue condizioni di salute stavano precipitando e stavano mettendo a rischio la sua stessa vita. Non è stato semplice convincerlo "per un gesuita della vecchia scuola dotato di una forza immensa". Il Papa da tempo sta praticando la fisioterapia respiratoria per risolvere il problema della sua difficoltà ad articolare le parole. "Quando si ha meno ossigeno bisogna dosare l'aria in modo diverso per poter parlare" dicono i medici. Le condizioni cliniche rimangono stabili, piccoli miglioramenti nelle capacità motorie e nella respirazione.
TORNA L'ORA LEGALE, ECCO
QUANDO SPOSTARE IN AVANTI
LE LANCETTE DELL'OROLOGIO
di Marco Giovine
(20-3-2025) Col 20 marzo 2025, alle 10:01, abbiamo salutato la stagione invernale e con l'equinozio di primavera siamo entrati, ufficialmente, nelle stagione primaverile nel nostro emisfero. L'equinozio di primavera (astronomico) non avviene sempre il 20 marzo, ma può verificarsi anche il 19, il 20 o il 21 marzo. Si è verificato il 21 marzo nel 2003 e nel 2007 e tornerà ad esserlo solo nel 2102, mentre cadrà il 19 marzo nel 2044 e nel 2496. Fatta questa premessa, è d'obbligo parlare dell'ora legale che si verificherà fra pochi giorni. Il cambio dell'ora (foto dal web/Social) dovrà avvenire nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo spostando le lancette dell'orologio in avanti di un'ora. Per la precisione questo atto si verificherà alle 2 che di fatto saranno le 3 di notte. La conseguenza del cambio comporteranno giornate più lunghe, di almeno 4 minuti e a fine giugno, dopo tre mesi, il tramonto sarà alle 20:48 delle 18: 34 dell'ultimo giorno prima del cambio. Perderemo un'ora di sonno per avere la luce per più tempo. L'ora legale non avviene solo in Italia ma in molti paesi e si ritorna all'ora solare, con le lancette indietro di un'ora, a fine ottobre o all'inizio di novembre. Il nuovo sistema avrà impatti positivi per il sistema energetico, ambientale ed economico anche se la sua efficacia è ancora oggi oggetto di dibattito. Ci sono anche effetti negativi sulla salute come problemi relativi al sonno e l'aumento degli incidenti stradali. L'Unione Europea ha votato nel 2019 per abolire l'obbligo di cambiare l'ora legale a partire dal 2021 lasciando ai singoli stati membri la libertà di decidere l'ora legale o l'ora solare.
TORNANO LE BOMBE A GAZA
CON LA STRAGE DI BAMBINI
di Giovanni Picchi
(19-3-2025) Niente più tregua. Israele riprende le operazioni militari su Gaza (foto dal web/Social), interrotte da gennaio per consentire la liberazione degli ostaggi e contemporaneamente la libertà ai prigionieri palestinesi. Dopo il primo giorno della rottura del cessate il fuoco, che ha causato oltre 400 morti, gli attacchi aerei israeliani hanno continuato con meno intensità causando altri 60 morti. Tra i morti c'è la strage di bambini e donne che rappresentano il 60% dei cadaveri, una percentuale enorme che si avvicina a quella di 15 mesi fa. Martedi 18 è stato il giorno più letale per i bambini di Gaza in un anno. Oltre 130 decessi, dice l'Unicef. Il ministro israeliano Israel Katz rincara la dose: queste incursioni sono il primo passo, perché i prossimi saranno ancora più pesanti. Le autorità israeliane hanno annullato la seconda fase della tregua, quella che portava alla pace. Si ricomincia e le operazioni miniliari sono ancora più letali e rappresenta un ulteriore passo avanti alla situazione precedente il cessate il fuoco. Del resto le truppe israeliane non hanno mai lasciato Gaza, si sono sistemati attorno alla città pronti a intervenire se l'occasione lo richiedeva. La ripresa della guerra è legato al mancato rilascio di tutti gli ostaggi ancora in mano ad Hamas. Il ministro della Difesa israeliano in un video è stato energico e rivolgendosi ai cittadini di Gaza in ebraico ha detto che la guerra sarà ancora più dura "se non saranno liberati tutti gli ostaggi e Hamas non sarà eliminata da Gaza". Katz, quindi, promette un'azione distruttiva che "non avete ancora visto". Gaza è nuovamente colpita due volte, dai bombardamenti, sempre più violenti, ma anche dalla mancanza di aiuti umanitari come cibo, acqua e carburante. La Croce Rossa ha annunciato molta difficoltà per l'aumento delle vittime e per la mancanza di forniture mediche.
TORNANO A CASA I DUE ASTRONAUTI
BLOCCATI NOVE MESI SULLA ISS
di Carlo Imbesi
(18-3-2025) L'odissea è finita e la tappa finale questa volta, finalmente, è la Terra. Così Suni Williams e Butch Wilmore (foto dal web/Social), i due astronauti della Nasa arrivati sulla stazione Spaziale Internazionale (ISS) il 6 giugno 2024 per otto giorni e che vi hanno trascorso nove mesi e mezzo, tornano a casa. Alle 6:05 ora italiana, del 18 marzo, i due astronauti hanno lasciato la loro "casa" spaziale per il rientro intorno alle ore 23 sempre nello stesso giorno nell'Oceano Atlantico. Non sono solo Williams e Wilmore a tornare ma anche il connazionale americano Nick Hague e il cosmonauta russo Alexander Gorbunov, che erano nella Iss dal 30 settembre. La capsula spaziale del rientro sulla Terra è la navicella Dragon della SpaceX con la missione Crew-9. I due cosmonauti sono stati "intrappolati" nello spazio perché la navicella su cui arrivarono subì diversi guasti tali da non consentire il rientro e quindi sono stati ospitati per tanto tempo sulla Stazione internazionale in attesa di un'altra missione spaziale per il rientro sulla Terra.
IL VATICANO HA DIFFUSO LA
PRIMA FOTO DI PAPA FRANCESCO
DOPO UN MESE DI OSPEDALE
di Francesco Atzeni
(16-3-2025) E' seduto su una sedia a rotelle e si vede di spalle Papa Francesco (foto dal web/Social), nella prima immagine diffusa dal Vaticano dopo il ricovero al Policlinico Gemelli avvenuto il 14 febbraio. Le informazioni dicono che il Pontefice ha concelebrato la Messa, è vestito per l'occasione nella cappella accanto al suo appartamento e questo significa che il Papa sta recuperando la sua salute. Altro particolare: non si vedono le cannule nasali che presumibilmente usa durante il giorno. Dalla foto si nota anche che si è tagliato i capelli di recente e si è rasato. Il colpo d'occhio dice anche che le sue mani e i suoi occhi sembrano gonfi e questo è normale perché sta ricevendo antibiotici per via endovenosa. La mano, poi, è coperta dalla stola. Del Papa avevamo un breve messaggio registrato il 6 marzo, con voce fragile e addolorata che in molti ha suscitato molta preoccupazione. Papa Bergoglio, 88 anni, è in ospedale per una polmonite bilaterale. Il Vaticano ha anche detto che le "condizioni del Papa restano stabili" in un quadro clinico "complesso", continua la terapia fisica, respiratoria e motoria. La Santa Sede ha diffuso il testo della domenica 16 marzo a mezzogiorno "Sto attraversando un periodo di prova", ha detto “Mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati, fragili in questo momento come me. La nostra fisicità è debole, ma nonostante ciò, nulla può impedirci di amare, pregare, donarci ed essere, nella fede, segni luminosi di speranza gli uni per gli altri".
STARMER: PIU' " PRESSIONI SU PUTIN"
E PUNTA A UN PIANO MILITARE
LA PREMIER MELONI: "L'ITALIA
NON INVIERA' TRUPPE"
di Luca Berni
(15-3-2025) Mentre Donald Trump dice che è fiducioso che Vladimir Putin apra ad una tregua in Ucraina (foto dal web/Social), i governi occidentali, sotto la spinta del Regno Unito, fanno la loro parte per impedire al presidente russo di continuare a guadagnare tempo. Per molti versi Putin, col suo modo di fare e con gli interrogativi ancora da risolvere, vuole continuare la guerra in Ucraina. La proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni, concordata tra Washington e Kiev, è contestata da Mosca non fosse altro perchè il leader russo continua a porre condizioni dure e molto difficili da risolvere per arrivare alla tregua. Il primo ministro britannico Keir Starmer, dopo la videoconferenza con gli altri premier per discutere sulla situazione in Ucraina, ha usato parole dure contro Putin: "Le manovre dilatorie del Cremlino in risposta alla risposta di cessate il fuoco di Trump, così come i continui attacchi barbarici contro l'Ucraina, sono una chiara negazione di pace". Sarà difficile far sedere Putin al tavolo delle trattative, anche perché diversi analisti sono concordi nell'affermare che il presidente russo voglia, tra i territori conquistati, anche la sostituzione dello stesso presidente Volodymyr Zelensky il quale era presente all'incontro virtuale, assieme agli altri 26 capi di governo, tra cui la premier italiana Giorgia Meloni, per esercitare su Putin la forte pressione per decidersi alla tregua così come era stato sancito dai ministri degli esteri del G7 del Canada venerdi 14 marzo. Per attuare questa pressione, i ministri convocati in videoconferenza a Londra hanno discusso sull'inasprimento delle sanzioni alla Russia, oltre ai limiti al prezzo del petrolio e al congelamento ulteriore di altri beni russi all'estero. Non solo: Starmer vuole passare alla missione di peacekeeping da inviare in Ucraina subito dopo le ostilità con Mosca, mentre Giorgia Meloni ribadisce che l'Italia al momento non parteciperà a qualunque invio di truppe. Per arrivare alla tregua, prima tappa per una pace duratura, Putin si aspetta da parte di Trump ulteriori concessioni fino alla promessa di sostituire Zelensky.
APPELLO DI TRUMP PER EVITARE IL
MASSACRO UCRAINO NEL KURSK
PUTIN: SE KIEV DECIDE DI DEPORRE LE
ARMI I SOLDATI AVRANNO SALVA LA VITA
di Luca Berni
(14-3-2025) Donald Trump sta esprimendo troppa fiducia in Vladimir Putin per il cessate il fuoco in Ucraina. L'ultima dichiarazione del presidente degli Stati Uniti è a favore del presidente russo per "un'ottima possibilità di porre fine a questa orribile e sanguinosa guerra". Non solo: Trump ha chiesto di mostrare umanità e clemenza nei confronti delle truppe ucraine nella regione russa di Kursk (foto dal web/Social). Secondo la informazioni russe, i soldati ucraini, in quella regione, si troverebbero intrappolati e per questo motivo Trump ha rivolto un'attenzione particolare verso questo esercito. Putin è stato laconico: se si arrendono non moriranno. Il presidente ucraino Zelensky ha negato che il suo esercito sia in preda ai russi o si trovi circondato o in una situazione disperata. Si continua a parlare di tregua e di pace. Secondo gli ultimi contatti il Segretario di Stato Marco Rubio si è detto ancora una volta "cautamente ottimista" riconoscendo comunque che la situazione è "complessa". Intanto però al G7 a guida canadese (sette paesi più ricchi del mondo tra cui gli Stati Uniti) hanno lanciato un segnale di pressione a Mosca per siglare la tregua, minacciandola di nuove sanzioni. I sette paesi hanno inoltre diffuso un messaggio unanime di sostegno all'Ucraina, esprimendo il suo "incrollabile sostegno a Kiev nella difesa della sua integrità territoriale e del diritto ad esistere, così come della sua libertà, sovranità e indipendenza".
NUOVO TERREMOTO AI CAMPI
FLEGREI AVVERTITO ANCHE A
NAPOLI: RISCHIO NUOVE SCOSSE
di Sonia Thery
(14-3-2025) A poco più di 48 ore dalla scossa di magnitudo 4.4 registrata a Pozzuoli e avvertita fino ai quartieri occientali di Napoli, un nuovo sisma sta movimentando di paura la popolazione dei Campi Flegrei (foto dal wweb/Social). La nuova scossa, di magnitudo 3.5, è stata registrata alle 19.44, ha creato nuovamente panico. La situazione ha convinto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci a firmare lo stato di mobilitazione generale con la conseguenza che molte scuole sono rimaste chiuse, a Pozzuoli e nella municipalità di Fuorigrotta-Bagnoli a Napoli, mentre gli ingegneri della Protezione Civile sono all'opera per controllare le condizioni degli edifici pubblici e privati e degli istituti scolastici. La nuova scossa ha convinto molte persone a lasciare le loro case decidendo di trascorrere la notte in zone più tranquille, da amici o parenti, temendo altri movimenti bradisismici. Diverse persone hanno raccontato l'accaduto: "E' durato cinque secondi, un lasso di tempo interminabile perché abbiamo avuto molto panico soprattutto perché si temeva il peggio". Gli esperti riferiscono che questo terremoto rientra nella dinamica della crisi bradisismica in atto, una crisi iniziata nel 2005 e che in questi mesi e in queste settimane ha avuto una forte recrudescenza. Basti pensare che dal 3 al 9 marzo sono stati registrati 89 terremoti, il più forte di magnitudo 3.2. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha incontrato i sindaci della zona interessata dal bradisismo. L'esponente del governo ha rassicurato "i cittadini che la situazione è costantemente monitorata dalle istituzioni". Dopo le ultime scosse ai Campi Flegrei, molte persone sono scappate verso l'Abruzzo trovando rifugio nelle seconde case. Una delle mete preferite è Castel di Sangro che si trova a circa 130 chilometri dalla zona sismica. La cittadina, come da protocollo strategico per accogliere gli sfollati, è pronta a mettere a disposizione zone di accoglienza per 6mila persone mentre saranno riaperte le seconde case i cui proprietari riceveranno un indennizzo per dare ristoro alle persone sfortunate.
UNA TORTA PER PAPA FRANCESCO PER
FESTEGGIARE DODICI ANNI DI
PONTIFICATO ALL'OSPEDALE GEMELLI
di Francesco Atzeni
(13-3-2025) Papa Francesco (foto dal web/Social) ha festeggiato il suo anniversario da Papa all'ospedale Gemelli. Il personale medico che lo assiste ha celebrato il suo dodicesimo anniversario con una torta a lume di candela portata nella sua stanza. Una festa semplice. Non si sa se il Pontefice abbia spento le candeline o abbia assaggiato il dolce. Per l'occasione, ma non solo per questa ricorrenza, sono stati portati a Francesco centinaia di messaggi provenienti da bambini e ragazzi ma anche da scuole e associazioni. Molti i disegni per la sua guarigione. Il Papa continua a seguire le terapie prescritte, quella farmacologica e quella motoria. Le sue condizioni sono migliori rispetto alla settimana scorsa anche se i medici continuano a dire che la sua situazione è stabile e complessa in un paziente di 88 anni che si sta curando da un'infezione prolungata di una polmonite bilaterale. Piccoli passi verso la guarigione sempre in una situazione complessa con la maschera (ventilazione meccanica non invasiva) durante la notte mentre nel corso del giorno il Papa viene sottoposto a "ossigenazione ad alto flusso con cannule nasali". Per venerdi 14 marzo il Vaticano ha programmato una messa celebrata dal cardinale Pietro Parolin con gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede per pregare, nella cappella Paolina del Palazzo Apostolico, per la salute di Francesco.
GROENLANDIA, IL CENTRODESTRA
VINCE LE ELEZIONI
FESTEGGIANO GLI INDIPENDENTISTI
di Louis Brissaud
(12-3-2025) Il centrodestra ha vinto le elezioni legislative in Groenlandia (foto dal web/Social) e questo vuol dire che la popolazione della grande isola artica (sette volte più grande dell'Italia) vuole raggiungere rapidamente l'indipendenza dalla Danimarca. A vincere col 30% dei voti è il partito liberale Demokraatit (I Democratici) che sostiene la graduale indipendenza, al secondo posto, col 25%, il partito Naleraq, radicalmente indipendentista. Sono invece crollati i due partiti di governo uscente cioè l'Inuit di sinistra Ataqatigiit e il socialdemocratico Siumut. Perderanno metà dei loro seggi. La Groenlandia ha quasi 60mila abitanti ed è al centro delle recenti mire espansionistiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il quale ha sempre dichiarato, e recentemente lo ha ribadito con forza, che la grande isola prima o poi farà parte dell'Usa. L'isola non solo è contesa dagli Stati Uniti ma anche dalla Russia per la sua posizione strategica ma anche per le miniere di giacimento di uranio e metalli rari poco sfruttati. L'economia del Paese si basa sulla pesca, per il 90% delle esportazioni, ma potrebbe fare di più col settore turistico ma soprattutto per le sue miniere molto redditizie. Per contare di più e per avere più autonomia nello sfruttamento delle risorse minerarie, i partiti che hanno vinto queste elezioni legislative hanno deciso un approccio moderato verso un processo che porterà all'indipendenza e col tempo anche alla secessione dal regno danese. In modo particolare il partito Demokraatit vuole uno Stato indipendente mente l'altro partito vincente, Naleraq, sostiene la rottura immediata con la Danimarca e propone un accordo di libera associazione con gli Stati Uniti in cambio di sostegno economico e sicurezza. Per governare sarà necessaria la coalizione tra il partito Demokraatit, che avrà 10 dei 31 seggi del Parlamento, e gli otto deputati di Naleraq o i sette di Inuit Ataqatiggit per avere la maggioranza per governare.
GROENLANDIA AL VOTO, LE
RIVENDICAZIONI DI TRUMP
GENERANO TENSIONI
"LA GROENLANDIA APPARTIENE
AI GROENLANDESI"
di Louis Brissaud
(11-3-2025) Occhi puntati sulle elezioni in Groenlandia (foto dal web/Social). Da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è interessato della grande isola, in territorio danese, situata tra l'oceano Atlantico del Nord e l'oceano Artico, ribadendo la sua intenzione di "impadronirsi di quel territorio in un modo o nell'altro", la tranquillità dell'isola è scomparsa perché le mire del presidente Usa hanno creato una notizia che non poteva essere tralasciata dalle telecamere delle televisioni di mezzo mondo. Ora la Groenlandia è al centro dei media e si ritrova nella posizione di essere un territorio molto conteso da parte degli Stati Uniti e della Russia quasi quotidianamente. Si va a votare perché questa volta è importante farlo più che mai, perché è diverso e "perché andranno a votare le donne". Le altre volte andavano solo gli uomini e le donne stavano a casa perché la competizione politica era "una normale prassi". Molto importante sarà il voto dei giovani che andranno a votare in massa a causa di questa tensione internazionale che mette a repentaglio la stessa autonomia e indipendenza dell'isola. Gli schieramenti sono grosso modo per l'autonomia e per l'indipendenza, ma c'è anche il partito di protesta Naleraq che vuole un rapido riavvicinamento con gli Stati Uniti, un paese ricco, dicono, che ci aiuterà a vivere meglio "sfruttando le miniere". Molti dei quasi 60mila abitanti della Groenlandia sognano un futuro felice grazie agli Stati Uniti che "ci renderanno ricchi". L'attuale presidente Egede è preoccupato e dice a chiare lettere: "La prima cosa che dobbiamo fare subito dopo le elezioni è rendere ancora più chiaro che la Groenlandia appartiene ai groenlandesi. Ed è un messaggio chiaro e forte a Trump e agli americani".
INCONTRO DECISIVO IN ARABIA,
KIEV PROPORRA' UNA "TREGUA
PARZIALE", GLI USA: "DOVRA'
CEDERE TERRITORI"
di Peter Moore
(10-3-2025) La missione della delegazione ucraina in Arabia Saudita è strategicamente importante perché dovrà dimostrare di essere all'altezza di concludere l'accordo con gli Stati Uniti per la pace a Kiev. E in qualche modo dovrà "riparare" al disaccordo tra Donald Trump e Zelensky nello Studio Ovale del 28 febbraio. La delegazione ucraina, nominata dal presidente ucraino, è già in Arabia Saudita per l'incontro con la delegazione Usa per martedi 11 marzo. Niente di strano che ci sarà l'ombra di Zelensky a quel vertice, perché il presidente ucraino si trova, anche lui, in Arabia Saudita dove ha incontrato il principe ereditario Mohammed bin Salman (foto dal web/Social). Tutti questi incontri diplomatici serviranno per riprendere gli accordi non fruttuosi di questo ultimo periodo e rimettere in carreggiata i rapporti con gli Stati Uniti per la pace in Ucraina ma anche perché gli Usa riprendano le forniture di armi e gli scambi di intelligence a Kiev. Il governo ucraino continuerà a convincere Trump sul suo impegno a porre fine al conflitto e, secondo quanto riportato dal "Financial Times", a proporre formalmente un cessate il fuoco parziale. In effetti l'Ucraina ha chiesto più volte il cessate il fuoco e lo ha dimostrato con insistenza ed è pronta a farlo con salde garanzie di sicurezza che possano impedire aggressioni in futuro. Ultimamente Zelensky ha dichiarato sui Social: "L'Ucraina cerca la pace fin dall'inizio della guerra, e abbiamo sempre detto che l'unica ragione per cui continua è la Russia". Oltre all'accordo per l'acquisizione delle "terre rare" ucraine da parte degli Sati Uniti, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha precisato che l'Ucraina dovrà fare concessioni sui territori che la Russia ha annesso a partire dal 2014.
PAPA FRANCESCO NON E' "PIU' IN
IMMINENTE PERICOLO DI VITA",
MA DEVE RIMANERE IN OSPEDALE
di Francesco Atzeni
(10-3-2025) Papa Francesco (foto dal web/Social) è fuori pericolo, ma rimane in ospedale. I medici sciogliendo la prognosi hanno anche detto che il quadro di salute del Pontefice resta "complesso". Ciò significa che Francesco, al Gemelli dal 14 febbraio, non è più in pericolo imminente, a causa dell'infezione polimicrobica e della polmonite bilaterale, anche se, dicono i medici, potrebbero insorgere nuove difficoltà e pertanto è bene che il Papa rimanga in ospedale per continuare "la terapia in ambiente ospedaliero". In una nota il Vaticano precisa che "Le condizioni cliniche del Santo Padre rimangono stabili. Si sono ulteriormente consolidati i miglioramenti registrati nei giorni precedenti, come confermato sia dagli esami ematochimici sia dall'obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica". Secondo i medici il Papa dovrà rimanere in ospedale ancora per diversi giorni ancora, ed è la prima volta che c'è la possibilità che Francesco venga dimesso dal Gemelli per far ritorno a Casa Santa Marta. La novità sulle condizioni di salute del Papa è stata "una benedizione". Non si parla apertamente di una possibile dimissione, ma il fatto che i medici abbiano detto che è "fuori pericolo" è una buona notizia e lo stesso Pontefice apprezza l'evoluzione buona della malattia anche se, tra molte cautele e precauzioni, la polmonite non è ancora stata superata in un quadro clinico che resta complesso. Il Vaticano ha fatto sapere che Jorge Mario Bergoglio ha seguito gli esercizi spirituali della Curia in videoconferenza, al mattino e al pomeriggio, senza essere visto. Non ci sono state più immagini del Papa da quando è in ospedale e la sua voce è stata udita solo giovedi, in un breve messaggio, durante il rosario in Piazza San Pietro.
TRUMP VUOLE SOSTITUIRE
ZELENSKY: "NON E' IL NOSTRO
INTERLOCUTORE GIUSTO"
di Peter Moore
(9-3-2025) Riprendono i dialoghi tra Stati Uniti e Ucraina dopo la rissa nello Studio Ovale del 28 febbraio tra Volodymyr Zelensky (foto dal web/Social), Trump e il suo vicepresidente JD Vance. Sarà la settimana importante in Arabia Saudita per "ripristinare le relazioni bilaterali" con all'ordine del giorno la rinegoziazione dell'accordo delle risorse minerarie dell'Ucraina agli Stati Uniti. Questa volta Trump sul piatto vuole qualcosa di più per calmarlo dall'incontro-disastro e dal trattato rinviato. Non sono chiari i nuovi termini dell'accordo. In quello precedente il presidente ucraino era riuscito ad eliminare dal testo la richiesta che il suo Paese dovesse contribuire con 477 miliardi di euro a un fondo comune per le azioni americane sull'Ucraina. E' anche chiaro che se la delegazione ucraina dovesse alzare la voce, gli accordi subiranno tempi lunghi e la Russia continuerebbe ad attaccare con risultati importanti soprattutto adesso che Trump ha tolto buona parte dell'ombrello della sicurezza sull'Ucraina. Un'altra mossa di Trump è sulla sfera politica interna promuovendo un sostituto di Zelensky il quale, ha detto il presidente degli Stati Uniti, è "un dittatore" che non vuole le elezioni e ha scarso sostegno pubblico. Si sta facendo strada nel trumpismo che Zelensky non è l'interlocutore giusto e che quindi dovrebbe essere rimosso con un sostituto che ha a cuore le sorti del Paese e promuova una "pace giusta e duratura". Ma i sondaggi indicano ancora una volta Zelensky come l'unico che possa tenere testa a Trump e possa firmare la pace soprattutto dopo il confronto con Trump che gli ha permesso di recuperare terreno e popolarità. E sarà molto difficile scalzarlo.
PAPA FRANCESCO MIGLIORA
LEGGERMENTE, RISPONDE
BENE ALLA TERAPIA
di Francesco Atzeni
(9-3-2025) Le condizioni di salute di Papa Francesco (foto dal web/Social), 88 anni, ricoverato dal 14 febbraio scorso al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale, sono stabili con "lievi miglioramenti" in un quadro complesso. Non c'è stato il bollettino di domenica ma il Vaticano riferisce che ha dormito bene durante la notte di domenica grazie all'uso di una maschera, la "ventilazione meccanica non invasiva", non ha avuto crisi respiratorie. La maschera è stata poi sostituita al suo risveglio con delle cannule nasali ad alto flusso. Il Pontefice continua la terapia farmacologica ed esercizi di fisioterapia respiratoria e motoria. Francesco ha ricevuto il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano e il numero tre della Santa Sede, Edgar Pena Parra i quali lo hanno aggiornato "sulle questioni della Chiesa". E' la quarta domenica con l'assenza di Francesco all'Angelus e se la sua voce non è stata udita, il Papa ha fatto trasmettere la sua riflessione spirituale preoccupandosi per quanto sta accadendo in Siria, ma prega per la pace e perché cessino tutti i conflitti attuali. Invoca "il dono della pace specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo". Papa Francesco si è rivolto ai volontari, che si sono recati numerosi per il Giubileo del Volontariato, che sono preziosissimi "nelle nostre società, troppo dipendenti dalle logiche di mercato, dove tutto rischia di sottostare al criterio dell'interesse e alla ricerca del profitto". Il suo grazie immenso per quanto i volontari fanno ogni giorno: "Grazie per la vicinanza e la tenerezza con cui vi prendete cura degli altri, risvegliando in loro la speranza, grazie a tutti dal profondo del cuore".
LE PRIME PAROLE DI PAPA FRANCESCO
DOPO 21 GIORNI DI OSPEDALE
"VI RINGRAZIO DI CUORE PER LE
PREGHIERE PER LA MIA SALUTE"
di Francesco Atzeni
(6-3-2025) La voce è debole, il respiro affannoso e si capisce le difficoltà nell'articolare alcune parole. Sono le parole di Francesco (foto dal web/Social) che con una registrazione della sua voce di 27 secondi, e 29 parole, si rivolge a tutti coloro che gli sono stati vicino con parole e preghiere: "Apprezzo di cuore le preghiere che si stanno facendo per la mia salute nelle piazze. Vi accompagno da qui. Che Dio vi benedica e che la Vergine si prenda cura di voi. Grazie". Il Papa parla spagnolo, con accento argentino, e si commuove per l'ondata spontanea di preghiere. Non si esprime in italiano, come se avesse difficoltà a pensare italiano, ma una cosa è certa: vuole rappresentare il suo "grazie" a tutti, con una registrazione artigianale probabilmente eseguita con un cellulare. La registrazione è stata ascoltata in piazza San Pietro all'inizio del rosario di oggi, che si tiene ogni sera dal 24 febbraio per pregare per la salute di Francesco. Gli oltre 2mila pellegrini non si aspettavano di sentire la voce di Francesco, sono stati in silenzio, un lungo silenzio poi però hanno fatto un grande applauso. Fonti del Vaticano: "La debolezza del Papa verrà ascoltata". E quel "grazie" del 6 maro sarà ricordato a lungo.
LE CONDIZIONI DI SALUTE DI
FRANCESCO RESTANO STABILI
NON SI REGISTRANO NUOVI
EPISODI DI CRISI RESPIRATORIA
di Francesco Atzeni
(5-3-2025) Le condizioni di Papa Francesco (foto dal web/Social) sono "stazionarie" senza presentare episodi di insufficienza respiratoria. E' l'ultimo bollettino diffuso dalla Santa Sede e la cautela è d'obbligo dopo le ultime crisi: ha trascorso la notte scorsa respirando con l'aiuto della ventilazione meccanica e stessa prudenza sarà presa anche durante la notte di giovedi. Il quadro delle condizioni del Pontefice è sempre definito "complesso" e i medici continuano a chiarire che "Francesco non è fuori pericolo". Il Vaticano fa sapere che il Papa ha trascorso l'intera giornata di mercoledi seduto in poltrona concedendosi alcune telefonate. Sono aumentati la fisioterapia respiratoria e la terapia motoria attiva. I medici riferiscono che la polmonite sta progredendo normalmente secondo un piano medico definito. Il Pontefice ha partecipato al rito della benedizione delle Ceneri impostagli dal celebrante e poi ha ricevuto l'Eucarestia. Francesco si è dedicato anche ad alcune attività lavorative che non faceva da venerdi scorso e ha telefonato, nel corso della mattinata, a "padre Gabriele Romanelli parroco della Sacra Famiglia a Gaza" e si è informato sulle condizioni di 500 persone che sono rifugiate nella struttura ecclesiastica. Il cardinale Angelo de Donatis, penitenziere maggiore, ha letto l'omelia preparata da Papa Francesco ai cardinali presenti alla Basilica di Santa Sabina all'Aventino per partecipare alla Messa e ricevere le ceneri, un testo scritto da tempo in cui il Papa parla di come coloro che non hanno speranza siano condannati a "sprofondare nella tristezza e nella desolazione di fronte all'esperienza della morte". E sulle ceneri Francesco evoca l'esperienza della propria fragilità: "Fatti di cenere e di terra, ci sentiamo fragili nell'esperienza della malattia, nella povertà, nella sofferenza che a volte irrompe all'improvviso su di noi e sulle nostre famiglie".
LE CONDIZIONI DEL PAPA
RIMANGONO STABILI,
SENZA NUOVI EPISODI DI
CRISI RESPIRATORIE
di Francesco Atzeni
(4-3-2025) I medici sono ottimisti: le condizioni di Francesco (foto dal web/Social) sono stabili, non ha febbre e non ha avuto crisi respiratorie. Non ha inoltre avuto nuove infezioni a parte una polmonite bilaterale che sta curando. Il referto di martedi 4 marzo parla quindi di una situazione stabile, nella complessità della malattia. Non ha avuto episodi di insufficienza respiratoria o broncospasmo. Il Papa è sempre stato lucido, dice il Vaticano, collaborante con le terapie. I medici mantengono una "prognosi riservata" e il pericolo non è ancora passato. E' ricoverato da 19 giorni al Gemelli, dove è stato ricoverato venerdi 14 febbraio. Il portavoce Matteo Bruni fa sapere che il Papa ha trascorso la giornata alternando preghiera e riposo e "questa mattina ha ricevuto l'Eucarestia". Lunedi pomeriggio si sono verificati momenti di paura perché il Papa ha avuto due crisi respiratorie acute, la terza e la quarta da quando è in ospedale. Il primo il 22 febbraio, il secondo il 28 febbraio. In questi casi i medici hanno dovuto eseguire diverse broncoscopie e manovre per aspirare il muco in eccesso nei polmoni. Domenica prossima la Curia vaticana inizierà gli esercizi spirituali dal titolo: "La speranza della vita eterna" e il Pontefice lo seguirà dal Gemelli.
SI AGGRAVANO LE CONDIZIONI DEL PAPA
HA SOFFERTO DI ALTRI DUE EPISODI DI
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA
di Francesco Atzeni
(3-3-2025) Diciottesimo giorno di ricovero del Papa al Gemelli (foto dal web/Social). Il Pontefice questo lunedi ha avuto due gravi episodi respiratori e ha dovuto sottoporsi a due broncoscopie. Stante la situazione i medici hanno praticato a Francesco nuovamente la ventilazione meccanica. Continua la serie di alti e bassi della malattia di Francesco nella sua lenta e fragile ripresa dalla polmonite. L'ultimo referto, diffuso lunedi pomeriggio alle 18:55, rivela che il Papa, 88 anni, ha sofferto oggi di "due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da un notevole accumulo di muco endobronchiale e successivo broncospasmo". Francesco non è intubato. Il Vaticano non dice che le condizioni sono critiche anche se la prognosi resta cauta. Secondo quanto si sa il numero dei globuli bianchi non è cambiato e gli esami del sangue sono stabili. Non c'è quindi una nuova infezione, ma una reazione alla polmonite di cui il Pontefice soffre. La salute di Francesco è fragile e nell'unica conferenza stampa del 21 febbraio la vita del Papa "non è in pericolo ma non è fuori pericolo". Non si sa se in futuro ci sarà un nuovo incontro tra medici e giornalistici.