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LE NOTIZIE DI SETTEMBRE 2023

DA DOMENICA 1° OTTOBRE SCATTA IL CARRELLO
TRICOLORE: I PREZZI SARANNO PIU' BASSI

ECCO LA LISTA DEI SUPERMERCATI E FARMACIE
ANTI INFLAZIONE, SUDDIVISI PER PROVINCIA


di Danilo Perseu
(30-9-2023) Da domenica 1 ottobre e fino al 31 dicembre la spesa sarà più leggera. Scatta la misura del Governo in oltre 23mila punti vendita in tutta Italia e gli acquisti, al supermercato (
foto di Augusto Maccioni) e in farmacia, saranno a prezzi più bassi. Non tutti applicheranno il "carrello tricolore" ma moltissimi adotteranno il "trimestre anti-inflazione" voluto dal Governo Meloni. Ciò significa che saranno applicati prezzi ribassati o calmierati su molti prodotti alimentari e di largo consumo, dell'igiene e per l'infanzia. Ciò è stato possibile grazie a un "patto" tra palazzo Chigi e le imprese al fine di tutelare il potere d'acquisto dei cittadini e delle famiglie. La lista dei prezzi dei prodotti "ribassati" è lunga e va dal caffé alla pasta, dai pannolini per bambini, al sapone, ma anche alla carta igienica e ai prodotti per gli animali domestici. Entrano nel patto anti-inflazione anche olio, miele, cioccolato, acqua, aceto. Rimane il dubbio sui prodotti freschi sui quali si garantisce promozioni e offerte a rotazione a livello locale (frutta, verdura, carne e pesce). Bollino tricolore anche per l'igiene personale e della casa. Sono esclusi gli alcolici. Si calcola, ad esempio, che per la Coop i prodotti "calmierati" siano 1.200, 600 per la Conad, 900 per Carrefour e oltre 300 da Despar. Ecco l'elenco dei punti vendita che aderiscono all'iniziativa del Governo, suddivisi per provincia.




FUGA DI OLTRE 70MILA ARMENI
DALL'ENCLAVE DI NAGORNO KARABAKH

IL GOVERNO ARMENO IN DIFFICOLTA'
AD ACCOGLIERE TUTTI I RIFUGIATI


di Maria Laura Tucci
(29-9-2023) Da domenica oltre 70mila armeni attraverseranno il confine (
foto dal web/Social), ed è una decisione che hanno dovuto prendere in tutta fretta, fuggendo dal Nagorno Karabakh, enclave sul suolo dell'Azerbaigian, centro di un conflitto decennale. In pratica circa il 60% degli abitanti hanno abbandonato l'enclave per paura di altre guerre che, dicono, sicuramente ci saranno quando le autorità azere riprenderanno il controllo della zona.L'avanzata delle truppe azerbaigiane ha spopolato la zona e poco per volta gli abitanti stanno arrivando in Armenia. L'unica via che collega l'enclave con il territorio armeno è il corridoio Lachin, ed è proprio in questa striscia di terra che da giorni c'è un vero e proprio ingorgo. Alcuni hanno impiegato anche tre giorni per percorrerlo perché per evacuare l'enclave è un vero e proprio caos. Mezzi privati, furgoni, taxi, macchine di fortuna percorrono il tragitto carichi come sardine, perché l'importante è andare via, fuggire dai soldati che non faranno sconti. Tutti quelli che scappano hanno una storia da raccontare e tutti, comunque, concordano sul fatto che non vogliono vivere sotto il controllo dell'Azerbaigian. Il governo armeno è in difficoltà nell'accogliere i rifugiati del Nagorno-Karabakh, anche se tutti hanno passaporto armeno. Lo Stato ha trovato alloggio per 14mila dei 70mila rifugiati, e c'è la volontà di aiutare tutti.



DOPO IL PRIMO SVERSAMENTO,
IL 5 OTTOBRE IL GIAPPONE
INIZIERA' IL SECONDO SCARICO
DI ACQUE REFLUE DI FUKUSHIMA

di Gesuino Lorrai
(29-9-2023) La prossima settimana il Giappone riprenderà la seconda fase di scarico delle acque reflue trattate dalla centrale nucleare di Fukushima (
foto dal web/Social), l'impianto distrutto dopo il terremoto e uno tsunami del 2011. Il primo ciclo di scarico, avvenuto dopo anni di indagini e approvazioni a livello igienico sanitario delle acque, è del 24 agosto quando il Giappone ha iniziato a scaricare nel Pacifico parte delle 1,34 milioni di tonnellate di acque reflue accumulate nell'impianto. La prossima settimana, che probabilmente inizierà il 5 ottobre secondo l'annuncio dell'operatore Tepco, la ripresa delle operazioni che manderà su tutte le furie, nuovamente la Cina e altri paesi. Da tempo la Cina ha vietato l'importazione di prodotti ittici giapponesi dopo il primo scarico, nonostante le rassicurazioni di Tokyo che ha mostrato sicurezza dopo l'approvazione dell'agenzia di regolamentazione delle Nazioni Unite circa la bontà delle operazioni che non presenta nessun rischio. La stessa Tepco ha garantito che l'acqua purificata, che sarà scaricata, non contiene elementi radioattivi ad eccezione del trizio che però si trova a livelli sicuri. Queste operazioni sul Pacifico si sono rese necessarie per liberare spazio e rimuovere il combustibile radioattivo e i detriti dai reattori distrutti. Si calcola che lo scarico dovrebbe durare decenni. Il primo sversamento, dal 24 agosto all'11 settembre, sono state rilasciate nell'oceano Pacifico l'equivalente di acqua di oltre 500 piscini olimpiche (7.800 tonnellate).


ANTICICLONE APOLLO, PICCHI
ANCHE DI 33 GRADI NEL WEEKEND
MA NON IN TUTTE LE REGIONI


di Marco Giovine
(28-9-2023) Intorno ai giorni dell'equinozio abbiamo assistito a un timido autunno ma dal weekend, dal 30 settembre al 1 ottobre, gli esperti hanno annunciato un nuovo aumento del caldo (
foto di Augusto Maccioni Chia a Domus de Maria) dicendo anche che il mese di ottobre sarà quasi simile al mese estivo. Questo avviene perché ci sarà l'anticiclone africano Apollo che porterà temperature elevate al Centro-nord, anche di 5 gradi, e quindi tempo stabile ma continueranno le perturbazioni, con temporali e residui acquazzoni, soprattutto tra la Calabria e la Sicilia. Gli esperti dicono che il primo ottobre sarà una giornata ideale per andare in spiaggia perché le temperature saranno sopra la media e saranno tipiche di quelle di giugno. L'anticiclone Apollo porterà caldo non solo in Italia ma anche in Europa, soprattutto nei settori centro-occidentali e comunque dal Marocco fino alla Russia. Temperature superiori alla media, anche di 10 gradi in molti Stati come la Spagna, Francia ma anche Ungheria e Polonia, una situazione insolita per il mese di ottobre.



ANDREA PURGATORI, ARRIVANO GLI
ACCERTAMENTI DEI CONSULENTI DELLA PROCURA

"AL MOMENTO DELLA MORTE
NESSUNA METASTASI AL CERCELLO"

di Giovanni Picchi
(27-9-2023) Il problema adesso è: di che cosa è morto il giornalista Andrea Purgatori? Secondo i consulenti della Procura di Roma, alla quale i familiari si erano rivolti per conoscere la verità della sua morte, "nessun segno di metastasi al cervello al momento della morte". Sono queste le prime conclusioni degli esperti riguardanti gli esami istologici completati mercoledi. Quindi i consulenti hanno "concordemente" stabilito che al momento della morte del giornalista, a luglio, non c'è alcuna traccia di cellule tumorali nell'area del cervello. Il 24 aprile inizia il calvario di Andrea Purgatori (
foto dal web/Social): si sentiva stanco ed effettua degli esami col responto: valori sballati. Si fa una biopsia in una struttura specializzata e l'esito è drammatico: forma tumorale diffusa in varie parti del corpo, ai polmoni e al cervello. Uno dei due medici, finiti poi nel registro degli indagati, comunica la terribile notizia al giornalista che inizia una massiccia radioterapia. A maggio arriva il peggioramento e a giugno Purgatori si sottopone ad una tac nella stessa clinica dove, colpo di scena, non c'è alcuna traccia di metastasi al cervello. Il giornalista continua a peggiorare e dopo pochi giorni arriva la morte. A questo punto c'è da stabilire, e sicuramente la magistratura avrà gli strumenti per farlo, se siano state le terapie a eliminare le metastasi o invece ci sia stata una dignosi errata e una seguente cura dannosa. Intanto i familiari, per il tramite degli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri, "continuano a confidare nell'operato della Magistratra, con l'unico intento di far accertare la verità degli eventi e le eventuali responsabilità".




A MONTECITORIO L'ULTIMO SALUTO
A GIORGIO NAPOLITANO

CARDINALE RAVASIO: "UN GIUSTO,
SPLENDERA' COME STELLA"

GIANNI LETTA: "SPERO CHE BERLUSCONI
E NAPOLITANO SI CHIARIRANNO NELLA LUCE"

di Luca Berni
(26-9-2023) A Montecitorio c'è stato l'ultimo saluto a Giorgio Napolitano (
foto dal web/Social), l'ex presidente, eletto due volte, morto venerdi sera a 98 anni. Nell'Aula della Camera, dove il Parlamento era in seduta comune, c'erano quattro capi di Stato e oltre cento ambasciatori. Dopo un minuto di silenzio in memoria dell'ex presidente, hanno parlato il presidente della Camera Fontana, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i presidenti delle Camere Fontana e La Russa. Toccanti le parole del figlio Giulio e della nipote Sofia, gli oratori scelti dalla famiglia, poi hanno parlato Anna Finocchiaro, cardinale Ravasi, Gianni Letta, Paolo Gentiloni e Giuliano Amato. Il cardinale Ravasi ha dedicato al presidente emerito una frase tratta dal libro biblico di Daniele (capitolo 12, versetto 3) "I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre". Gentiloni, commissario europeo per gli Affari economici e monetari: "Salutiamo un grande presidente, un simbolo della credibilità e della forza delle istituzioni della Repubblica e lo facciamo stretti a lei, presidente Mattarella, che di questa credibilità e forza è espressione. Salutiamo un grande riformista, per lui l'Europa è sempre stata la via maestra, questa via, la tua via, cercheremo di seguirla sempre". La nipote Sofia commossa, ha ricordato un nonno formidabile: "Giorgio Napolitano era un politico e leader di grande valore, ma era anche un nonno formidabile, pieno di attenzione e sempre attento con noi. Quando avevamo una preoccupazione era partecipe e comprensivo, cercava sempre una soluzione nonostante fosse impegnato con i suoi problemi o meglio con quelli del paese". E' intervenuto anche Gianni Letta, 88 anni, ex sottosegretario di Stato durante i governi Berlusconi che, ricordando Napolitano, propone anche un'immagine emozionale tra la figura dell'ex presidente e quella di Berlusconi: "Mi piace immaginare che incontrandosi lassù possano dirsi quello che non si dissero quaggiù e, placata ogni polemica, possano chiarirsi e ritrovarsi nella luce". Giorgio Napolitano è stato sepolto al cimitero Acattolico di Roma.


APPLAUSI PER IL SUCCESSO DEL
RITORNO DELLA CAPSULA NASA

CON UN CAMPIONE DI ROCCE E
POLVERI DELL'ASTEROIDE BENNU

di Antonio De Castro
(24-9-2023) La capsula della missione Osiris-Rex ha toccato terra, dopo sette anni nello spazio (
foto dal web/Social). All'interno della capsula si trovano campioni di rocce e polvere raccolti dalla superficie dell'asteroide Bennu. Un viaggio in cui un veicolo spaziale robotico ha compiuto una missione al limite della fantascienza. Il successo è stato accolto nella sala di controllo della Nasa con gli scienziati che guardavano il video in diretta. I campioni recuperati dalla capsula hanno circa 4,6 miliardi di anni e contengono, dicono gli scienziati, materiali più antichi formatisi nel nostro sistema solare. Si spera che gli ingredienti del materiale in loro possesso possano contribuire a dare risposte sulla creazione dei pianeti incluso il nostro, e come questi materiali possano avere ambienti adatti alla vita. Per questo motivo è stato fondamentale assicurarsi che le rocce spaziali non venissero contaminate dall'ambiente terrestre nel lungo viaggio fino al suolo terrestre. La capsula ha fatto ingresso nell'atmosfera terrestre sopra il deserto dello Utah alle ore 8:42 ora locale (le 16:42 in Italia), in una zona a circa 130 km a ovest dalla capitale Salt Lake City. La capsula ha viaggiato a circa 44.500 km/h, una velocità 15 volte superiore a quella di un proiettile di un fucile. Questa "palla di fuoco" non ha avuto conseguenze per la capsula che era protetta da uno scudo termico integrato che manteneva la temperatura vicina a quella della superficie di Bennu. Conclusa con successo questa missione, la navicella Osiris-Rex cambierà rotta verso l'asteroide Apophis dove continuerà ad indagare sul nostro sistema solare.




E' ARRIVATO L'AUTUNNO ASTRONOMICO,
MA L'ESTATE NON E' ANCORA FINITA

di Marco Giovine
(23-9-2023) L'estate, almeno quella settembrina, non è ancora finita (
foto di Augusto Maccioni Chia a Domus de Maria). Con l'autunno astronomico, arrivato alle ore 8.49 di sabato 23 settembre, sta per terminare il maltempo arrivato col ciclone "equinoziale" che fino a lunedi porterà instabilità, quindi piogge e temporali, che si concentreranno soprattutto nel meridione e con temperature che scenderanno anche di 10 gradi. A sorpresa subito dopo questo maltempo, ecco ritornare il clima caldo per la gioia di quanti hanno preferito le ferie in questo periodo. E' un nuovo boom che porterà le temperature massime sopra la media anche se non ovunque. Ciò significa che al Nord il termometro salirà, dicono gli esperti, anche di 8 gradi, mentre al sud continuerà a governare il ciclone equinoziale con tempo instabile.



C'E' L'ISOLAMENTO DELL'OCCIDENTE E
ASSAD FIRMA UN "PARTENARIATO

STRATEGICO" ED ENTRA NELL'ORBITA CINESE


di Peter Moore
(22-9-2023) La Siria chiede aiuto alla Cina (
foto dal web/Social) che risponde. Il suo presidente Bashar al-Assad, da tempo isolato dall'Occidente, cerca un nuovo slancio diplomatico e riconoscimenti internazionali. E' sbarcato a Pechino e con Xi Xinping vuole attuare un "partenariato strategico" che possa incoraggiare il leader siriano. Dopo il successo ottenuto dalla Lega Araba nel maggio di quest'anno, Assad spera di trovare nel gigante asiatico quegli aiuti necessari per risollevare la sua economia, da tempo in caduta libera, e dare ristoro al suo popolo e alle magre finanze dopo il terremoto e la continua miseria che ha creato grossi problemi al Paese accumulata da un conflitto interno senza pace. Assad elogia il "successo" della "nuova via della seta", per uno sviluppo globale, ed ha assicurato la sua partecipazione attiva al suo sviluppo. Questo nuovo "partenariato strategico" si muove dopo che la Cina, ma anche la Russia, si è dimostrata allineata agli interessi di Damasco e non ha partecipato al conflitto. Al riguardo la Cina si è sempre espressa contro qualsiasi cambio di regime e sanzioni unilaterali contro il Paese. Con questa nuova "alleanza" Damasco cerca di uscire dall'isolamento dell'Occidente andando oltre le sanzioni degli Stati Uniti, del 2020, con la legge Caesar, che poneva sanzioni alle persone e alle aziende straniere che commerciavano con Damasco.



ALL'ONU GIORGIA MELONI SPRONA L'ASSEMBLEA:
"GUERRA GLOBALE AI TRAFFICANTI"

PAPA FRANCESCO DA OGGI A MARSIGLIA
PER LA QUESTIONE IMMIGRAZIONE:
"DOBBIAMO AFFRONTARLA INSIEME"


di Francesco Atzeni
(21-9-2023) Alle Nazioni Unite le parole della premier italiana Giorgia Meloni hanno avuto il merito di spronare l'Assemblea generale alla sua 78esima riunione sul problema dei migranti e convincere i grandi leader della Terra di adoperarsi per risolvere il problema e per dare un destino diverso all'Africa. Il dito è rivolto ai trafficanti, a quel "terrorismo e fondamentalismo che soffiano sul fuoco dell'instabilità" compiendo il dramma dell'immigrazione clandestina. E si rivolge anche all'Onu, impotente a reagire a un problema di vasta portata che sta interessando in queste settimane Lampedusa, e chiede, all'Onu, di "non voltarsi dall'altra parte di fronte a questo scempio". Del problema se ne occuperà anche Papa Francesco (
foto dal web/Social), da un'angolazione diversa, che, a Marsiglia, dove sarà in visita a partire da venerdi 22 settembre per poco più di 27 ore, pregherà nel porto per "i marinai e migranti deceduti" davanti ai vescovi delle cinque sponde del Mediterraneo e invierà un messaggio a Macron e ai leader di tutta Europa per ascoltarlo. La sua voce avrà una forza speciale non da Roma ma da Marsiglia, porto simbolo del multiculturalismo, dove la maggior parte dei suoi quasi 900mila abitanti sono francesi, discendenti italiani, ma anche armeni, spagnoli, marocchini, algerini. Parlerà da questa città, da questo porto, dove c'è il più alto tasso di criminalità e dove la disoccupazione, povertà e la emarginazione degli immigrati sono seri problemi di sopravvivenza. Il Papa chiuderà sabato, sempre a Marsiglia, la terza edizione degli "Incontri del Mediterraneo (Med 23)", alla presenza di oltre 60 vescovi e 60 giovani provenienti dai Paesi dell'area mediterranea. Il Papa ha confermato che la questione immigrazione "dobbiamo affrontarla insieme" e "dovrà essere costruito sulla fraternità e sulla dignità umana, mettendo al primo posto le persone più bisognose". Per Francesco esiste una terza via per risolvere il problema dell'immigrazione basato su tre atteggiamenti: vicinanza ai migranti, fedeltà verso le persone e iniziativa, non solo riflessione. Secondo indiscrezioni il Papa incontrerà Macron a porte chiuse al Palazzo del Faro e parteciperà alla messa nello stato del Velodromo, accompagnato dalla moglie.




Cedac / Teatro, presentata a Cagliari la nuova stagione di teatro e danza 2023-24

di Andrea Porcu
(21-9-2023) Si apre lo scenario sulla nuova stagione di teatro e danza promossa come al solito dal Cedac al Massimo di Cagliari. Una edizione che si annuncia molto interessante perché si viaggia e si riflette tra testi classici rivisitati e testi contemporanei. Sono dieci la rappresentazioni in programma tra novembre e aprile. Ad aprire la rassegna cagliaritana un titolo classico "Maria Stuarda". Sul palcoscenico più "regine" che mai due attrici collaudate, Laura Mannoni ed Elisabetta Pozzi. C'è anche un omaggio al grande Eduardo De Filippo (
foto dal web/Social) con la pièce " Uomo e galantuomo" per la regia di Armando Puglisi. Altra opera particolarmente attesa e' "La signora del martedì" di Massimo Carlotto. Con due interpreti d'eccezione, Alessandro Haber e Giuliana De Sio. Ancora classici con il sipario che si aprirà per Il mercante di Venezia con Franco Branciaroli, per non parlare di Aspettando Godot di Samuel Beckett per la regia di Teodoros Terzopulos. C'è pure "l'Edipo Re" una favola nera, che prende spunto dalla tragedia di Sofocle. I costumi in scena hanno il marchio di Antonio Marras. Ricordiamo che la stagione della danza si snoderà in quattro appuntamenti tra gennaio e aprile. Il nuovo anno partirà col botto. In scena il trittico della Paul Taylor Dance Company del noto coreografo statunitense. Ci sarà ancora spazio per raccontarvi dei prossimi eventi.



UNA PICCOLA GUERRA CHE PUO' ALTERARE
L'EQUILIBRIO GEOPOLITICO DEL CAUCASO

GLI ARMENI DEL NAGORNO KARABAKH
SI ARRENDONO ALL'AZERBAIGIAN


di Maria Laura Tucci
(20-9-2023) Sarà vera pace nel Nagorno-Karabakh? La guerra tra la piccola enclave, nel sud-ovest dell'Azerbaigian (
foto dal web/Social), tra la maggioranza etnica armena del Nagorno Karabakh, sostenuta dalla Repubblica Armena e la Repubblica dell'Azerbaigian questa volta è durata poco. A spegnerla è stata la mediazione delle forze di pace russe dispiegate nella zona con un accordo che prevede il ritiro delle forze militari legate alla vicina Repubblica d'Armenia, col disarmo delle forze armene. Si sa che giovedi i rappresentati del governo dell'Azerbaigian si incontrerenno con le autorità di Karabakh per raggiungere un accordo all'interno della "Costituzione dell'Azerbaigian". La situazione stava diventando insostenibile sia perché il governo del Karabakh stava perdendo numerose vittime e sia perché questa "invasione" non aveva il consenso a livello internazionale. La guerra di qualche giorno è stata decisa dall'Azerbaigian per "ripristinare l'ordine costituzionale" una sorta, secondo il governo, di un'operazione antiterrorismo. La risposta armena non si è fatta attendere respingendo le accuse e definendo l'azione militare come "pulizia etnica degli armeni presenti nel Karabakh". La regione è di interesse strategico perché insiste nella regione meridionale del Caucaso dove sono presenti gasdotti e oleodotti e dove la Russia vuole aumentare la sua influenza anche se in quella zona la Turchia, che appoggia l'Azerbaigian, ha un suo peso. La Russia, alleato storico dell'Armenia, in un primo momento è stata a guardare poi però ha chiesto lo stop della guerra con trattative di pace. Questa guerra, durata uno/due giorni, è la terza in poco più di trent'anni, ha una storia complessa ed è stata sempre motivo di contrasto fin dai giorni precedenti alla creazione dell'Unione Sovietica. Ci si chiede: sarà vera pace? mentre non è ancora chiaro cosa accadrà agli armeni che vivono nella regione e molti ipotizzano che ci sarà ancora spargimento di sangue.




USA, RITROVATI I RESTI DEL
COSTOSO AEREO DA CACCIA F-35
SCOMPARSO DAI RADAR

di Carlo Imbesi
(19-9-2023) Le notizie di agenzia parlavano del caccia americano F-35 (
foto dal web/Social) scomparso da domenica 17 settembre nella Carolina del sud. Dell'aereo si è detto che era invisibile ai radar, aveva apparecchiature sofisticate e di combattimento di ultima generazione, aveva caratteristiche come se fosse un elicottero e aveva un costo di oltre 80 milioni di dollari. Ci si chiede: come è possibile che un caccia del genere sia scomparso del tutto e non se ne abbia traccia? Si sa che il pilota ha dovuto eiettarsi dall'aereo ed è stato trasferito in un centro medico, ma tutte le attenzioni erano rivolte all'aereo, un jet F-35B Lightning II, di stanza in una base aerea di Beaufort, sempre nella Carolina del Sud, e faceva parte di uno squadrone incaricato di addestrare i piloti. Le forze armate statunitensi hanno ritrovato lunedi i resti del caccia F-35, e l'hanno localizzato a circa due ore a nord est della base che serve le forze aeree e navali. Non si hanno particolari né dell'incidente e né della sua dinamica mentre si sa che il pilota, subito portato in ospedale, è in condizioni stabili. L'esercito degli Stati Uniti avava lanciato un insolito appello alla popolazione della Carolina del Sud nel tentativo di avere notizie del costoso aereo stealth scomparso e dicendo anche che ogni informazione doveva essere inoltrata al Centro operativo di difesa della base. Perché questo annuncio? Nonostante le apparecchiature sofisticate che lo rendevano invisibile ai radar, il caccia F-35 non poteva essere individuato. Secondo il Washington Post il transponder dell'aereo, che aiuta a localizzarlo, non ha funzionato ed è anche questo un altro motivo sotto indagine insieme alla dinamica del pilota che ha abbandonato il mezzo mentre si trovava in volo.


DERNA, DOPO L'URAGANO DANIEL I
MORTI ADESSO ARRIVANO DAL MARE
TUTTI SONO IMPEGNATI A RECUPERARE
I CORPI E A RENDERE TRANSITABILE LA CITTA'
MANCA L'ELETTRICITA', L'ACQUA
POTABILE E I SERVIZI IGIENICO-SANITARI

di Luca Berni
(18-9-2023) Adesso i morti arrivano dal mare dove, nella tragedia che ha colpito in maniera devastante Derna in Libia (
foto dal web/Social) durante l'uragano Daniel, da alcuni giorni si sono concentrate le ricerche per recuperare i morti trascinati dall'impeto dell'alluvione. E dopo tanta acqua è il fango il peggior nemico della città di oltre 120mla abitanti. Tutti sono impegnati a recuperare i corpi e a rendere transitabile la città, ma a preoccupare è ancora una volta il bilancio che è catastrofico: 800 morti recuperati e solo 9 persone ritrovate vive, mentre i dati non ancora confermati parlano di oltre 20mila vittime, tra morti e dispersi. Volontari, vigili del fuoco internazionali ma anche l'esercito del potente Khalifa Hafter, che controlla questa parte del Paese, sono impegnati nei soccorsi, a salvare le persone, a trovare i corpi ma anche a rimuovere i detriti. Si fa fatica a dormire, a volte è una corsa contro il tempo. Adesso si pensa anche alla ricostruzione ma questa città è un campo di battaglia e non sarà facile ricomporre quanto è stato distrutto anche perché sarà difficile riportare in vita i morti e a restituire chi ha perso tutto. C'è anche un grande lavoro di elicotteri e droni dell'esercito per il tracciamento dei cadaveri localizzati nelle zone più difficili della costa e tutto è più difficile per lo stato di decomposizione dei corpi. I militari di Hafter sono impegnati a rimuovere i detriti per la ricostruzione dei nove ponti che collegavano la parte occidentale da quella orientale della città, divisa in due dal fiume omonimo. Manca ancora l'elettricità, non c'è l'acqua potabile e i servizi igienico-sanitari. E da questo punto di vista è un'altra catastrofe nell'immane tragedia.


TORINO, "HO UN PROBLEMA AL MOTORE",
L'AEREO DELLE FRECCE TRICOLORI SI
SCHIANTA: MORTA UNA BIMBA DI 5 ANNI

di Luisa Deidda
(16-9-2023) Tutto è avvenuto in un attimo, poco prima delle 17 nei pressi dell'aeroporto di Torino-Caselle. La pattuglia delle Frecce Tricolori stava compiendo le ultime esibizioni in vista della kermesse di domenica 16 settembre quando era in programma un air-show di due giorni organizzata dall'aeroclub di Torino per il centenario della fondazione dell'Aeronautica Militare. Purtroppo la tragedia si sarebbe consumata in un paio di secondi quando un velivolo delle Frecce Tricolori si è sganciato dal gruppo ed è andato per conto suo schiantandosi al suolo mentre il pilota poco prima si è salvato azionando il paracadute. Prima di bloccarsi l'aereo, in fiamme, aveva colpito una macchina all'interno della quale viaggiava una famiglia che faceva ritorno a casa. Una bambina di 5 anni, Laura Origliasso (
foto dal web/Social), ha perso la vita, il fratellino di dodici, con mamma e papà, sono finiti in ospedale. Nessuno è in gravi condizioni (anche il pilota del veicolo è ricoverato). La magistratura sta indagando sulla dinamica dell'incidente. Una prima ipotesi parla dell'urto del velivolo con uno stormo di uccelli. L'aereo partecipava a una formazione a triangolo, quando un velivolo, chiamato Pony 4, ha lasciato il gruppo e il pilota, il maggiore Oscar Del Dò, avrebbe comunicato al responsabile della formazione aerea di avere un problema al motore. Dal video che ha fatto il giro del mondo si vede che l'apparecchio procedeva prima in linea retta poi un Pony 4 lasciava la formazione e diventava ingovernabile, perdendo quota. La premier Giorgia Meloni si è detto "sconvolta da quanto è accaduto" e riferisce che "la morte della piccola Laura Origliasso in seguito al terribile schianto di uno dei velivoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale mi addolora profondamente e mi lascia senza parole". Ci sono anche voci critiche come quelle di Maurizio Acerbo che definisce le Frecce Tricolori "uno spreco di soldi dannoso, diseducativo e purtroppo anche pericoloso".



E' MORTO FERNANDO BOTERO, IL GRANDE
ARTISTA COLOMBIANO. AVEVA 91 ANNI

ERA CONOSCIUTO PER LE FIGURE VOLUMINOSE,
TRA TOCCO SENSUALE E SATIRICO

di Leo Cortes
(15-9-2023) "Se n'è andato in pace, con calma a casa" all'età di 91 anni Fernando Botero (
foto dal web/Social), l'artista colombiano più importante di tutti i tempi. Sua figlia Lina ha detto in una intervista alla radio che è morto nel Principato di Monaco e ha aggiunto: "Era in pessime condizioni di salute da cinque giorni perché aveva contratto una polmonite". L'artista era considerato il "Gabo Garcia Marquez delle arti plastiche". La Colombia è in lutto e la sua città natale, Medellin, lo piange. Il suo stile è inconfondibile con le figure gonfiate nei quadri e nelle sculture, sempre di enormi dimensioni, che hanno trovato spazio nei viali e negli spazi più importanti del mondo. Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha dichiarato una settimana di lutto. Fernando Botero era nato a Medellin nel 1932. Figlio di un uomo d'affari e di una donna che aveva la passione per la pittura. Era un bambino ribelle e indisponente, come a volte capita a tutti i bambini, e voleva diventare architetto e quando fu espulso dall'Università si rifugiò nella scuola di corrida di Medellin e si applicò a disegnare i toreri, soggetti che lo hanno sempre affascinato. L'artista ha vissuto unva vita straordinaria e ha lavorato fino alla fine. La sua creatività è sempre stata attiva nonostante il lieve Parkinson. Artista prolifico, i suoi numerosi quadri sono stati donati al Musero Nazionale, al Museo di Antioquia e alla Banca della Repubblica. Ha iniziato come acquarellista e ha viaggiato, vendendo i suoi primi lavori, in tutto il mondo e in Europa in modo particolare. In Italia ha apprezzato l'arte dei grandi maestri. Botero è considerato un grande artista della pace.




LIBIA, DUE GOVERNI PARALLELI
STANNO CONTANDO I MORTI

DERNA E' SEPOLTA DALLE ACQUE,
6MILA MORTI, 10MILA DISPERSI


di Luca Berni
(14-9-2023) Una Libia divisa politicamente e militarmente sta contando i morti a causa del ciclone Daniel che si è abbattuto con violenza sabato sull'est del Paese e nella notte tra domenica e lunedi ha devastato Derna (
foto dal web/Social), 120mila abitanti, la quarta città più popolata della Libia. Due governi in guerra, con grossi problemi di gestione del territorio e di corruzione, stanno affrontando una fragilità epocale, dove i morti sono oltre 5.300 nella sola Derna, mentre si ricercano 11mila persone e gli sfollati sono almeno 25mila. La devastazione è sulle immagini e sui video che hanno fatto il giro del mondo e raccontano che la furia del ciclone ha fatto crollare le due dighe costruite lungo il fiume Wafi, il crollo delle quali, di colpo sono state riversate a valle 33 milioni di metri cubi d'acqua, ha causato una inondazione choc che ha sommerso tutto, dalle strade ai palazzi e tanti quartieri sono scomparsi. Come se tutto fosse annegato, un disastro che sta mettendo a dura prova la popolazione che non ha cibo e acqua potabile. Non sono Derna, ma tante altre città sono state colpite in maniera importante: da Bengasi a Sousse e da al Mary ad al-Bayda. La grande macchina umanitaria è già sul posto, ma si fa fatica a camminare sul fango e ad arrivare in posti tagliati dalla furia delle inondazioni. L'Italia è in prima fila per gli aiuti ma sono stati mobilitati anche altri Stati come la Tunisia, Egitto e il Qatar.


LA NASA STA INIZIANDO A
PRENDERE SUL SERIO GLI UFO

UN DIRETTORE PER STUDIARE I
GRANDI FENOMENI DELL'IGNOTO

di Pietrina Sanchez
(14-9-2023) C'è un nuovo interesse dell'ignoto negli Stati Uniti e soprattutto su quei fenomeni anomali non identificati (FANI, UAP in inglese)-
foto dal web/Social- che potrebbero essere un evidente pericolo per lo spazio aereo negli Usa. Una minaccia da capire per dare delle risposte. Tra dichiarazioni e interviste choc si amplificano le testimonianze su avvistamenti di oggetti inspiegabili o di esperti che danno spiegazioni più o meno fantastici. A luglio tre ufficiali militari hanno dichiarato al Congresso americano di ritenere che il governo sappia molto di più sugli Ufo e di essere in possesso di materiale biologico "non umano". Queste informazioni, secondo gli ufficiali, sarebbero nascosti al pubblico, ipotesi senza però fornire prove a sostegno di tali affermazioni. Il 9 giugno 2022 la Nasa ha creato un team indipendente di esperti per studiare questi fenomeni dal punto di vista scientifico e giovedi c'è stata una conferenza stampa, a Washington, per mettere le basi sulle osservazioni presenti e future che possano essere studiate scientificamente. Il dato più rilevante è che per la prima volta nella sua storia la Nasa si sta occupando concretamente e realmente degli Ufo. Lo studio, portato avanti da un gruppo indipendente di 16 esperti, conclude che gli avvistamenti misteriosi potrebbero essere anche di origine extraterrestre e avverte, comunque, che ogni misterioso oggetto volante rappresenta una minaccia per lo spazio aereo statunitense. E' comunque l'avvio che la Nasa fa sul serio sul campo degli Ufo e nomina un direttore che svolta un ruolo importante nell'individuazione di tali fenomeni. In passato, ma anche recentemente, molti testimoni, spesso aviatori militari, hanno riferito di oggetti volanti nello spazio aereo statunitense, alcuni sono stati spiegati altri invece non sono stati identificati come fenomeni naturali o causati dall'uomo. Si cercano spiegazioni e alla Nasa è dato esplorare l'ignoto in base a un rigoroso processo scientifico.



LIBIA, MORTE E DEVASTAZIONE
PER L'URAGANO DANIEL

10MILA DISPERSI E IL MARE
RESTITUISCE I CADAVERI

di Luca Berni
(13-9-2023) Secondo l'ultimo aggiornamento il ciclone Danierl, che ha devastato la Libia orientale (
foto dal web/Social) domenica scorsa, 10 settembre, ha provocato almeno 7mila morti e più di 10mila dispersi. Lo ha dichiarato mercoledi in un discorso televisivo Mohamed al Manfi, capo del Consiglio presidenziale. La città più colpita è Derna da dove almeno 30mila persone hanno dovuto trovare altre sistemazioni in luoghi dove l'uragano non ha fatto molti danni. Le autorità hanno confermato la grande devastazione della città, dove ancora le strade sono bloccate, allagate o distrutte. I soccorritori fanno fatica ad arrivarci e dei sette ingressi alla città, solo due sono operativi da sud. Anche i ponti sul fiume Derna sono crollati e continuano a mancare elettricità e telecomunicazioni. Non solo devastazione e morte ma anche grandi timori per la possibilità di malattie trasmesse dall'acqua considerando che le infrastrutture igienico-sanitarie sono state gravemente danneggiate. Intanto il mare ha restituito decine di corpi: i corpi sono stati visti galleggiare in uno scenario drammatico.



L'URAGANO DANIEL METTE IN GINOCCHIO
LA LIBIA, A DERNA SI RISCHIANO 10MILA MORTI


di Luca Berni
(12-9-2023) Dopo il terremoto in Marocco arrivano le forti inondazioni dell'uragano Daniel che ha attraversato la Libia orientrale (
foto dal web/Social) causando ingenti danni e al momento risultano morte oltre 6mila persone mentre ne mancano all'appello altre 10mila, secondo la Croce Rossa. Nella sola Derna, città di 120mila abitanti, il bilancio delle vittime superano 5.200 persone. Ed è proprio in questa località che la tempesta si è abbattuta con tanta violenza, con forti piogge e tanta devastazione tanto che le due dighe sono esplose per la troppa acqua facendo straripare un fiume. La quantità enorme di acqua si è riversata con violenza a valle fino ad inondare la città, distruggendola. Non solo Derna ma anche Bengasi, la città più grande della Libia, Susa e località a seguire hanno avuto grandi difficoltà a gestire l'inondazione e la distruzione. La Libia, nonostante sia molto ricco di petrolio, contempla una cattiva gestione del territorio grazie anche ai conflitti armati ciclici, ma anche ad una rete di corruzione che non fa crescere democraticamente il Paese la cui popolazione è concentrata sulle coste e che non ha avuto nessuna informazione da parte delle autorità del devastante passaggio dello Storm Daniel che ha prima messo in ginocchio la Grecia e poi doveva far danni, col suo passaggio, anche nel nord dell'Africa. Non si è fatto nulla e non si è allarmata la popolazione, da qui le critiche feroci che sono stati espressi sui social. E' tempo, però, di attivarsi per salvare il Paese e aiutare chi è in difficoltà. E' partita il grande cuore degli aiuti con in testa l'Italia e diversi altri Paesi come Egitto, Turchia e Emirati Arabi.




USA, LA CAMERA APRE UN'INDAGINE CONTRO BIDEN CHE RISCHIA
L'IMPEACHMENT, LA CASA BIANCA:
"E' ESTREMISMO POLITICO"


di Peter Moore
( 12-9-2023) Inizia a farsi dura la battaglia elettorale per le prossime presidenziali alla Casa Bianca. Dopo i guai di Trump, che non l'affossano ma lo premiano nei sondaggi per le primarie del suo partito, arrivano i mal di pancia per Joe Biden (
foto dal web/Social), l'attuale presidente Usa. A chiedere l'impeachment è lo speaker repubblicano della Camera Kevin Mc Carthy in relazione alle presunte complicità con gli affari esteri del figlio Hunter. Lo speaker si era già rivolto con muso duro al presidente Usa chiedendogli conto delle sue imprese di famiglia, questa volta, il primo giorno del nuovo corso politico, ha alzato il tiro e chiede formalmente di aprire un'indagine al fine anche di placare l'ala dura dei repubblicani che vorrebbero una grande pressione sul presidente. Per farlo ha incaricato la Commissione di Supervisione della Camera di dirigere il lavoro in coordinamento con la Commissione Giudiziaria e la Commissioni Modi e Mezzi. E' l'avvio di un'indagine formale di impeachment contro il presidente Joe Biden. Negli altri processi politici l'inchiesta veniva sottoposta al voto della plenaria, questa volta è il presidente della Camera a disporlo unilateralmente. Mc Carthy ha cercato di argomentare la sua decisione in questo modo: "Attraverso le nostre indagini, abbiamo scoperto che il presidente Biden ha mentito al popolo americano riguardo alla propria conoscenza delle attività estere della sua famiglia. Testimoni hanno testimoniato che il presidente ha partecipato a numerose telefonate e ha avuto molteplici interazioni, cene che hanno fruttato automobili e milioni di dollari per i suoi figli e i loro partner. Sappiamo che i registri bancari mostrano che quasi 20 milioni di dollari in pagamenti sono stati indirizzati a membri e associati della famiglia Biden attraverso varie società di comodo". La Casa Bianca ha sempre negato il coinvolgimento del presidente Biden negli affari del figlio e della sua famiglia. Più dettagliatamente il portavoce in un post su X in relazione alla richiesta di impeachment ha scritto che "è estremismo politico nella sua forma peggiore" ma anche " i repubblicani della Camera hanno indagato sul presidente per nove mesi e non hanno trovato alcuna prova di illeciti".


KIM JONG-UN IN RUSSIA PER
OFFRIRE IL SUO ARSENALE A PUTIN


di Paolo Pailla
(11-9-2023) Anche il Pentagono ha confermato che Kim Jong-un sta andando in Russia. Lasciato il suo isolamento, Kim si sta dirigendo verso l'Estremo Oriente russo e, secondo l'intelligence sudcoreana, il dittatore incontrerà Putin a Vladivostok tra martedi e mercoledi 13 settembre. Kim arriverà all'appuntamento a bordo di un treno blindato, come ha fatto nell'aprile 2019 durante il suo ultimo viaggio fuori dalla penisola coreana, e percorrerà oltre 20 ore seguendo la sua dinastia familiare (il padre di Kim, Kim Jong-il ha sempre viaggiato in treno) ma anche per il terrore di essere colpito da un missile nel cielo. In aereo il viaggio, di oltre mille chilometri, durerebbe un'ora e mezza. La mossa dei due leader è disperata, ed entrambi hanno bisogno di continuare a sentirsi imbattibili nonostante le loro fragilità e i loro problemi. Putin ha un terribile bisogno di forniture di armi e munizioni e questa necessità estrema è riconducibile alla guerra in Ucraina durante la quale l'esercito di Putin ha rivelato scarsità di mezzi e munizioni per continuare la guerra. La decantata macchina militare russa è diventata una sorta di tigre di carta, un'umiliazione che sta portando gli ucraini a vincere sul campo e a conquistare posizioni prima conquistati dai russi. La Corea del Nord sa di avere un peso enorme per Putin ed è improbabile che faccia accordi a buon mercato. Sa che Putin è alle strette, è in difficoltà economiche. Alla base di tutto ci sono strategie in atto che coinvolgono anche la Corea del Sud, fino all'altro ieri privilegiato nei rapporti commerciali con la Russia, nemico giurato dell'altra parte di Kim Jong-un, ma dietro l'angolo c'è la Cina, sponsor di lunga data di Pyongyang, in un contesto globale che in ultima analisi porta agli Stati Uniti. In pratica si sta costituendo un'asse in funzione anti Usa e che potrebbe essere più chiaro nell'evolversi degli incontri in programma tra Putin e Kim (foto dal web/Social).



TROPPE POLEMICHE E MANIFESTAZIONI: RUBIALES SI E' DIMESSO
IL PRESIDENTE DELLA FEDERCALCIO SPAGNOLA ERA AL CENTRO DELLO
SCANDALO PER IL BACIO NON CONSENSUALE ALLA CALCIATRICE HERMOSO


di Leo Cortes
(11-9-2023) Troppe pressioni e alla fine Luis Rubiales (
foto dal web/Social), il presidente sospeso dalla Federcalcio spagnola (RFEF), ha annunciato, domenica 10 settembre, le sue dimissioni dopo lo scandalo del bacio sulle labbra, non consensuale, dato alla giocatrice Jenni Hermoso nel corso del trionfo del suo Paese nella Coppa del Mondo femminile. Eppure sembrava tutto normale quel 20 agosto quando la Spagna vinse il suo primo titolo mondiale, dopo la bella vittoria nel finale contro l'Inghilterra (1-0). C'era entusiasmo e c'era la voglia di abbracciarsi per aver raggiunto un risultato straordinario. Una grande felicità che aveva convinto anche il presidente della Federcalcio spagnola a fare qualcosa di imperdonabile: baciare con forza una delle giocatrici. Da li è montata la rabbia e la polemica. Jenni Hermoso va all'attacco, Rubiales si scusa ma non basta. Tre settimane esatte di una storia che ha ridicolizzato lo sport spagnolo nel mondo e ha messo in cattiva luce la Spagna fino all'interrogazione ai vertici europei. Per giorni Rubiales racconta la sua verità e dice che "è stato un bacio spontaneo, reciproco, euforico, consensuale" e soprattutto non ha nessuna intenzione di dimettersi. Le sue dichiarazioni fecero scandalo soprattutto perché quel bacio non è stato consensuale: "Mi sono sentita vulnerabile e vittima di un'aggressione, di un atto impulsivo e sessista, inappropriato e senza alcun consenso da parte mia" disse la giocatrice spagnola. Anche la Fifa ha preso posizione sospendendolo da ogni attività calcistica a livello nazionale e internazionale per un periodo di 90 giorni. Intanto però si concretizzava la denuncia di Jenni Hermoso e sulla vicenda l'accusa chiede il rinvio a giudizio e l'ex presidente della federcalcio è passibile di violenza sessuale. Dopo polemiche e adunanze in piazza, la decisione di Rubiales non ha sorpreso anzi è stata salutata come saggia ed era l'annuncio che tutti si aspettavano anche se molto tardiva. Se da una parte ci sono le dimissioni dall'altra c'è la posizione ferrea che Rubiales continua a portare avanti, cioè rifiutarsi di assumersi la responsabilità di qualsiasi aggressione. Ed è forse il male peggiore perché su quell'atto, del 20 agosto, si deve ancora esprimere, tra l'altro, la magistratura che non bada alle sue dimissioni, ma ai fatti e alle dichiarazioni delle giocatrici e di Hermoso in modo particolare. Anche la politica si è espressa e il primo ministro Pedro Sanchez ha detto che "i nostri giocatori hanno vinto due volte: una volta sul campo e la seconda dando al mondo una lezione sull'uguaglianza di genere".




TERREMOTO IN MAROCCO, NUOVA SCOSSA
DI MAGNITUDO 3,9 A SUD DI MARRAKECH

LE SEPOLTURE NON SI FERMANO,
SONO PIU' DI 500 IN UN GIORNO

di Danilo Perseu
(10-9-2023) E' ancora provvisorio il bilancio delle vittime del terremoto in Marocco. Si contano 2.122 morti, ma presto saranno aggiornati, e oltre 2.400 feriti. Si scava nelle macerie ed è una corsa contro il tempo per trovare i sopravvissuti. Intanto molte persone dormono per strada (
foto dal web/Social) e molte case sono distrutte o hanno enormi crepe e con gravi danni strutturali. Se non crollano da sole la prossima scossa le metterà giù. Le sepolture non si fermano, sono più di 500 in un giorno. Si fa fatica a camminare per le stradine perché bisogna evitare travi, mattoni, macerie di ogni genere compresi tubi rotti e cavi. Dove c'è spazio a sufficienza le autorità hanno disposto enormi tende dentro le quali si ammassano centinaia di donne e bambini mentre gli uomini si danno da fare per scavare tra le macerie alla ricerca di persone ancora vive ma anche di provvedere al cibo e all'acqua. C'è una buona organizzazione per la distribuzione di cibi e bevande che viene effettuata da associazioni locali e da volontari. Quando arriva la notte il freddo si impossessa di tutto e nelle tende i bambini si scaldano addossati gli uni agli altri o si aggrappano alle madri. Alle ore 9:59 ora locale (in Italia 10:59) di domenica 10 settembre c'è stata un'altra scossa di terremoto di magnitudo 3,9 a sud di Marrakech nella stessa area in cui è stato registrato il sisma di magnitudo 7 venerdi notte. Il nuovo epicentro è stato localizzato ad una profondità di 10 chilometri.


TERREMOTO DI MAGNITUDO 6,8 METTE
IN GINOCCHIO IL MAROCCO

"E' DURATO 30 SECONDI
MA SEMBRAVA ETERNO"

GENTE SOTTO SHOCK, TURISTI
IN FUGA, CASE CROLLATE


di Danilo Perseu
(9-9-2023) Il bilancio delle vittime del devastante terremoto in Marocco (
foto dal web/Social) è in continuo aggiornamento. Al momento è salito a 1.337 persone morte, 1.832 i feriti di cui 1.220 in gravissime condizioni. L'epicentro del terremoto, di magnitudo 6,8, è nella località di Ighl, a quasi 80 chilometri da Marrakech e a 8 chilometri di profondità. Tutto è avvenuto alle ore 23:11 dell'8 settembre e in 30 secondi ha distrutto tutto. Quel soffio di tempo sembrava eterno, dicono chi ha vissuto la terribile devastazione. In un momento sono crollati gli edifici di diverse città del Paese e la gente correva, sotto chock. Turisti in fuga e bambini piangevano e cercavano la mano dei genitori, impotenti di fronte a tanta tragedia. Le città più colpite sono Al Haouz, Marrakesh, Taroudant, Chichaua e Ouarzazate. La scossa ha messo nel panico centinaia di abitanti di Marrakech che si è riversata nelle strade e la notte è stata trascorsa tra la paura e le case distrutte. Secondo i dati del Ministero degli Interni marocchino i morti si concentrano nella zona rurale più vicina all'epicentro. Case precarie, facili da venire giù anche con un terremoto debole. Tante macerie. Si lavora e si scava alla ricerca dei sopravvissuti. E' una corsa contro il tempo per trovare persone vive. Le immagini del terremoto hanno fatto il giro del mondo e sui social sono apparse scene di devastazione totale soprattutto in molti villaggi dove le costruzioni sono approssimative. Il terremoto è il prodotto dell'interazione tra le placche africana, eurasiatica e iberica. E' una faglia sismica importante nell'Oceano Atlantico centrale a ovest dello Stretto di Gibilterra. La scossa è avvenuta lungo la catena montuosa dell'Atlante, con la spinta della placca africana verso quella europea. Si ricorda un altro terremoto nel 1960 ad Agadir, con magnitudo 5,8, nel sud del Marocco che fece 15mila vittime. Secondo la Farnesia gli italiani attualmente in Marocco sono 500. Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri dice che "stanno tutti bene". Non ci sono vittime italiane. Il Paese decreta 3 giorni di lutto nazionale.




G20 IN INDIA, TROVATO L'ACCORDO
PER LA DICHIARAZIONE FINALE

IL VERTICE CRITICA LA GUERRA IN
UCRAINA MA NON CONDANNA LA RUSSIA

KIEV:"NULLA DI CUI ESSERE ORGOGLIOSI"

di Gigi Sartori
(9-9-2023) Si concluderà domenica 10 il G20 in India, ma senza la presenza di Vladimir Putin e Xi Jinping. Dell'assenza del presidente russo si sapeva da qualche giorno, al suo posto è presente il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, mentre ha sorpreso la decisione di Xi di disertare la riunione dei leader di 19 tra i paesi più industrializzati del mondo ( più l'Unione Europea) in un momento storico importante perché la Cina avrebbe avuto l'occasione di rafforzare le relazioni commerciali con i paesi occidentali, adesso che il Paese si trova in gravissime difficoltà economiche. Le due assenze di spessore hanno, in qualche modo, messo in difficoltà il primo ministro indiano Narendra Modi ( con la premier italiana Meloni,
foto dal web/Social), padrone di casa del G20, che ha fatto passare sotto tono la sua leaadership sia agli occhi della popolazione indiana, in vista delle elezioni del 2024 quando cercherà di ottenere il suo terzo mandato, ma anche quel respiro internazionale utile per avere una visibilità maggiore. Si è discusso di clima, ambiente, di sicurezza alimentare e naturalmente di guerra, quella di Putin che ha invaso l'Ucraina. Ed era quello il nodo più importante da superare, lo scoglio che ha impedito fino all'ultimo momento di redigere il comunicato finale. Ancora una volta si è deciso un documento approvato da tutti in cui si afferma che "tutti gli Stati devono agire in coerenza con i principi e gli obiettivi della Carta delle Nazioni Unite nel suo insieme. In linea con la Carta delle Nazioni Unite, tutti gli Stati devono astenersi dalla minaccia o dall’uso della forza per perseguire conquiste territoriali contro l’integrità territoriale e la sovranità o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato. L’uso o la minaccia di uso di armi nucleari è inammissibile”. La Russia è salva, il Paese di Putin ha evitato nell'accordo una condanna esplicita della sua invasione. L'anno scorso, al vertice di Bali, stessa sceneggiata: "la maggioranza dei membri ha condannato fermamente la guerra in Ucraina". Non si parla di Russia e quindi il riferimento, anzi la non menzione, non rovina la presidenza di Modi, che su Twitteer/X dice:" Con la dichiarazione dei leader di New Delhi è stata fatta la storia", alleato della Russia, che ha evitato di condannare apertamente l'invasione di Putin in terra ucraina. Un finale quindi con basse aspettative e con un risultato scontato che scontenta la realtà geopolitica. Presa di posizione di Kiev sul documento finale di New Delhi: "L’Ucraina è grata ai partner che hanno cercato di includere una formulazione forte nel testo. Allo stesso tempo, per quanto riguarda l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, il Gruppo dei 20 non ha nulla di cui essere orgoglioso". A dirlo è stato il portavoce del ministero degli Esteri Oleg Nikolenko che denuncia l’uso della forza in Ucraina per conquiste territoriali senza menzionare in forma esplicita l’aggressione della Russia.


INCREDIBILE SETTEMBRE, CALDO ANOMAL0 NEL WEEKEND CON +5 GRADI
NUOVO ANTICICLONE AFRICANO, FINO
A GIOVEDI CALDO COME A LUGLIO, SARDEGNA A 36 GRADI


di Marco Giovine
(8-9-2023) Non c'è nessuna tregua e nel weekend la temperatura potrebbe ritornare ai livelli di luglio-agosto, quando il caldo record ha messo in ginocchio l'Italia (
foto di Augusto Maccioni Chia a Domus de Maria). E' l'ennesimo anticiclone africano che farà salire la temperatura sopra la media stagionale, superiori a 6 gradi C, e darà la sensazione di ritornare in pieno luglio anche se si spera non dovrebbe toccare picchi record soffocanti. La situazione meteo favorevole non riguarda solo il nostro Paese ma anche buona parte dell'Europa che avrà condizioni climatiche anomale considerato il periodo. Nel dettaglio la bella temperatura arriverà in Finlandia, ma anche in Germania, Francia e Regno Unito. A Londra, ad esempio, i picchi di 30 gradi per più giorni ha messo in seria difficoltà la sanità del paese. In Italia soltanto l'estremo sud, in particolare la Sicilia e la Calabria ionica, vedrà maltempo poi per domenica le condizioni avverse si sposteranno verso la Libia. Al Centro sud i picchi raggiungeranno i 36 gradi, così pure in Sardegna. Atteenzione, però, perché da giovedi si cambia: pioggia e calo di temperature.




CIRCOLARE DEL MINISTERO: TEST
COVID IN OSPEDALE AI SINTOMATICI

CONTAGI SU DEL 44%, IN SARDEGNA INCIDENZA
OGNI 100MILA ABITANTI
PASSA A 53 CASI

di Marina Sitzia
(8-9-2023) Si torna a parlare di covid (
foto dal web/Social) e questa parola, la più odiata dagli italiani, ci fa arrabbiare. Ma come, si dirà, non è tutto finito? Tutto faceva pensare che il virus fosse seppellito, perché così avevano detto l'Oms e i vertici della Sanità italiana. Per la verità c'erano dei distinguo perché, in effetti, il covid non è del tutto scomparso ma è stato spazzato via solo perché la rabbia e l'insofferenza ha prevalso sui casi effettivi. E se torniamo a parlare di covid è perché l'Istituto superiore di Sanità (ISS) ci dice che la variante "EG.5" è sbarcata in Italia e sta diventando predominante. Secondo gli ultimi dati sanitari rappresenta il 41,9% dei casi ma, se guardiamo ai rischi addizionali per la salute pubblica, non deve preoccuparci perché, grosso modo, sono sufficienti i dati preesistenti ma, attenzione, l'andamento è tale che richiede, dicono i medici, prudenza e molta attenzione. Secondo l'Iss le ultime rilevazioni dicono che i contagi hanno raggiunto quota 21.316, un +44% rispetto ai 14.866 di sette giorni prima. Il bollettino Iss dice anche che "l'infezione si mantiene bassa seppur in aumento da tre settimane", mentre sale anche il numero di decessi 94 morti, +45% contro i 65 del periodo precedete. Cresce il tasso di positività, aumenta l'incidenza. In Sardegna ci sono 53 contagi ogni 100mila abitanti ai soli 8 della Basilicata. Infine il ministero della Salute ha emesso una circolare in materia di tamponi. Ritornano obbligatori per gli asintomatiche che devono essere ricoverate o trasferite in strutture come RSA o in reparti con pazienti fragili. Test Covid nelle residenze socio-sanitarie in cui siano presenti soggetti a rischio. Nel pronto soccorsi i tamponi tornano obbligatori solo per i sintomatici e in questi casi la circolare ritiene opportuna esami aggiuntivi. Test covid anche a chi sia stato a stretto contatto con positivi accertati negli ultimi 5 giorni.


UN ANNO SENZA ELISABETTA, RE CARLO
PROMOSSO DAL 59% DEI BRITANNICI

SARA' UN REGNO DI TRANSIZIONE,
AVANZA IL PRINCIPE WILLIAM
L'EREDE PIU' AMATO

di Peter Moore
(7-9-2023) Non so fino a che punto il re Carlo III (
foto dal web/Social) sia promosso dai britannici a un anno dalla morte dall'amata regina Elisabetta. Molti dicono che il regno di Carlo sia di transizione e sicuramente, data l'età del sovrano, non durerà a lungo ma pare, stando al sondaggio YouGov, che l'inizio del regno dopo un anno sia salutato con favore dai sudditi e il 59% degli inglesi ritiene quindi che il monarca stia svolgendo un ottimo lavoro. Come si sa dopo la morte della regina Elisabetta II, il nuovo re, l'8 settembre 2022, aveva sollevato molti interrogativi sul futuro della monarchia ma anche sullo stesso Carlo III che doveva, in qualche modo, continuare l'opera della madre o attuare, per la sopravvivenza della stessa monarchia, una rivoluzione per renderla più adatta ai tempi recenti. Carlo ha dovuto aspettare più di 70 anni per salire al trono, un tempo molto lungo che non so fino a che punto gli consentirà di avere lo slancio per condurre in porto importanti riforme necessarie. Fino adesso abbiamo negli occhi l'attacco a un assistente perché non aveva messo a posto un astuccio decorato durante la cerimonia di firma, o siamo stati impressionati quando in una visita di stato in Germania Carlo era passato senza sforzo dall'inglese al tedesco durante un discorso ai legislatori. Fino a questo momento non abbiamo visto nessuna rivoluzione, forse il cambiamento sarà più sottile. Prima che diventasse re, Carlo aveva sempre detto che avrebbe voluto una monarchia più snella, ma non si capiva se era nella forma o nella sostanza. Di sicuro ha iniziato a snellirla tagliando i costi, diminuendo il personale e rivedendo gli stipendi. C'è stata poi la questione avanzata dal principe Harry e sua moglie Meghan che hanno criticato il palazzo in un libro e una serie tv. Carlo deve fronteggiare anche le pressioni dei repubblicani che non vogliono la monarchia ereditaria e dicono che si debba interrompere l'idea di un re inglese in diversi stati dei 14 regni del Commonwealth. Di sicuro ci sarà una evoluzione della monarchia ma è difficile che la stessa sia rivoluzionata. Carlo farà quello che può ma già avanza il nuovo erede, il figlio maggiore, il principe William, quello che potrebbe dare una svolta a una monarchia al passo coi tempi, più amata e accettata anche da coloro che mostrano paure e perplessità.



BACIO ALLA CALCIATRICE, ANCHE IL
PARLAMENTO EUROPEO A FAVORE DI HERMOSO

TUTTI CONTRO L'EX PRESIDENTE
DELLA FEDERCALCIO SPAGNOLO
LE CALCIATRICI DELLA NAZIONALE:
"RUBIALES TE NE DEVI ANDARE!"

di Leo Cortes
(7-9-2023) Si continua a parlare del bacio di Rubiales alla calciatrice Jennifer Hermoso e dopo la denuncia della giocatrice della nazionale femminile di calcio alla Procura del Tribunale Nazionale per quel gesto non consensuale che le ha dato il presidente della Federazione Spagnola di Calcio, durante i festeggiamenti per la vittoria della Coppa del Mondo femminile in Australia (
foto dal web/Social), la questione arriva anche al Parlamento europeo. Se ne parlerà giovedi prossimo durante la sessione plenaria a Strasburgo ma il fatto stesso che si accendono le luci su una questione di poco conto e trascurabile, secondo Rubiales che avendo la peggio si è scusato per far naufragare ogni addebito, fa pensare che il bacio rubato attende una decisione definitiva. Mentre la Federcalcio spagnola cerca di prendere tempo e comunque non ha preso posizione sulla mozione di censura contro Rubiales, il Comitato disciplinare della Fifa, l'organizzazione del calcio mondiale, lo ha invece sospeso per 90 giorni. Provvedimento che non è stato ritenuto sufficiente perché in Spagna si continua a manifestare contro Rubiales ma ci sono altri episodi che cercano di incrementare la "punizione" all'ex presidente come la presa di posizione dei giocatori della nazionale maschile che si schierano a favore di Jennifer Hermoso e, in ritiro per il doppio impegno di qualificazione a Euro 2024 con Georgia e Cipro, considerano " un comportamento inaccettabile da parte del signor Rubiales, che non ha tenuto un comportamento all'altezza dell'istituzione che rappresenta" e dicono anche "siamo fermamente e chiaramente dalla parte dei valori che lo sport rappresenta. Il calcio spagnolo deve essere un motore di rispetto, ispirazione, inclusione e diversità e deve dare l'esempio con il suo comportamento sia dentro che fuori dal campo". Tutti, insomma, contro Rubiales. Contro di lui anche il presidente della Liga Javier Tebas e l'Assocalciatori e da alcuni club. Le calciatrici ed ex calciatrici della Nazionale spagnola sono uniti a sostegno della compagna Hermosa. In un durissimo comunicato hanno dichiarato che non risponderanno alle convocazioni fintanto che Rubiales resterà in carica e Alexia Putellas rincara: "Ora basta, noi siamo con te Jenni, Rubiales te ne devi andare!".



"INFRANTI TUTTI I RECORD", I DATI
CHOC SUL BOOM DELLE TEMPERATURE

"L'ESTATE 2023 LA PIU' CALDA DI SEMPRE
ED E' MOLTO PROBABILE CHE NEI
PROSSIMI ANNI CI SARANNO ALTRE
TEMPERATURE ESTREME"

di Marco Giovine
(6-9-2023) "La probabilità di vedere altre estati estreme nei prossimi anni è molto alta", lo dice Carlo Buontempo che è il direttore di Copernicus il servizio meteo della Ue, intanto però l'estate 2023, tra giugno e agosto, è stato definito da record con una temperatura media di 16,77 gradi centigradi superando il precedente record del 2019 di 16,48 gradi. Nel dettaglio il mese di agosto (
foto di Augusto Maccioni Chia a Domus de Maria) è stato il più caldo a livello globale rispetto a tutti gli altri mesi ad eccezione solo di luglio 2023. Alla base di questo record c'è il riscaldamento globale con temperature che aumentano di anno in anno. C'è poi il fenomeno del El Niño nel Pacifico che ha registrato temperature al di sopra del normale, di conseguenza buona parte dell'Atlantico da fine giugno, e buona parte di luglio, ha dichiarato Buontempo, ha avuto una temperatura più alta rispetto al normale. Il terzo fattore del record di quest'anno riguarda il mare Antartico che ha avuto un'anomalia del ghiaccio marino piuttosto significativa. In Italia, secondo il National Climatic Data Center, il 2023 non si è registrato quel record assoluto ma, dal 1850 il primo semestre 2023 è al terzo posto per le temperature più alte mai registrate. A preoccupare sono le masse anticicloniche subtropicali, responsabili sia per le temperature elevate ma anche per periodi siccitosi prolungati non solo nel periodo estivo. Nei primi otto mesi di quest'anno la temperatura media globale è la seconda più calda mai registrata, solo 0,01 gradi al di sotto del livello di riferimento del 2016, secondo il rapporto di Copernicus. Le prove scientifiche sono schiaccianti, dice Samantha Burgess, vicedirettore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service- C3S), continueremo ad assistere a nuovi record climatici e a eventi meteorologici estremi più intensi e frequenti che avranno un impatto sulla società e sugli ecosistemi, fino a quando non smetteremo di emettere gas serra”.





IL PREZZO DELLA BENZINA
CONTINUA AD AUMENTARE

IL BRENT SOPRA I 90 DOLLARI
E ARABIA SAUDITA E RUSSIA
SPINGONO IL PETROLIO AL RIALZO


di Francesco Corrias
(5-9-2023) Nonostante sia in vigore l'obbligo per i benzinai di esporre il prezzo medio nazionale dei carburanti, in vigore dal primo agosto, che sarebbe servito per contrastare le speculazioni dei distributori e aumentare la trasparenza per i consumatori, i prezzi alla pompa (
foto dal web/Social) sono sempre in aumento. E continueranno ad aumentare perché i due maggiori esportatori di petrolio al mondo, Arabia Saudita e Russia, hanno deciso martedi 5 settembre, di portare il prezzo del greggio sopra i 90 dollari al barile, per la prima volta dal novembre scorso, e nel contempo a mantenere i tagli volontari alla produzione fino alla fine dell'anno. E' una brutta notizia nel momento storico nel quale sia la Banca Centrale Europea (BCE) che la Federal Reserve americana (Fed) stanno cercando di fare una lotta contro l'aumento dei prezzi. La nuova politica dell'Arabia Saudita, ma anche della Russia, è vendere meno greggio ma a prezzi più alti: da luglio, da quando è entrato in vigore il taglio volontario, si è passati al 10% in meno di petrolio greggio mentre il prezzo unitario è salito del 20%.



LA SONDA INDIANA HA TERMINATO CON
SUCCESSO LA MISSIONE SULLA LUNA

IL ROVER HA MISURATO PER LA PRIMA
VOLTA LA TEMPERATURA DEL SUOLO

GLI SCIENZIATI SONO ALLA RICERCA
DI TRACCE DI ACQUA GHIACCIATA

di Gesuino Lorrai
(5-9-2023) La missione dell'India sulla Luna è terminata dopo due settimane di esperimenti, un successo non da poco che si unisce agli Stati Uniti e alla Cina che hanno fatto atterrare veicoli spaziali sulla Luna, anche se l'India ha raggiunto per la prima volta il Polo Sud (
foto dal web/Social), la dove non è arrivata la navicella russa che si è schiantata in un tentativo simile. Il rover Pragyan ha fatto un atterraggio morbido, e questa volta è andato tutto bene rispetto al tentativo fallito nel 2019. E' anche giusto l'entusiasmo nel paese più popoloso del mondo che almeno su questo aspetto ha investito molto per arrivare a questa grande impresa scientifica. Gli scienziati indiani sono soddisfatti per come sono andate le cose e in modo particolare l'ultimo test di salto del lander Vikram che, sollevando i motori, ha fatto atterrare dolcemente al polo sud lunare, un test sorprendente che ha funzionato perfettamente e sarà utile per le missioni future quando si dovranno riportare a Terra campioni di suolo lunare. Secondo l'agenzia spaziale il rover lunare ha confermato la presena di zolfo e di altri elementi, poco invece si sa sull'esito delle ricerche per individuare tracce di acqua ghiacciata. Vikram entrerà in letargo accanto al rover Pragyan, in attesa del suo risveglio intorno al 22 settembre. Visto il grande successo sulla Luna, l'India è pronta per studiare il sole, osservare i venti solari che possono in qualche modo "disturbare", comunemente visti come aurore, la Terra.



XI JINPING HA DECISO: NON
PARTECIPERA' AL VERTICE DEL G20

L'ASSENZA DI XI DIMINUIRA'
L'IMPORTANZA DEL VERTICE

BIDEN DELUSO MA SPERA
DI INCONTRARLO PRESTO

di Gigi Sartori
(4-9-2023) La Cina ha sempre attribuito grande importanza al G20 e non si capisce come al prossimo vertice della grande vetrina politica ed economica mondiale, che si svolgerà a Nuova Delhi il 9 e il 10 settembre, non voglia partecipare. L'assenza di Xi Jinping (foto dal web/Social), ma ci sarà il premier Li Qiang, sicuramente stonerà al vertice dei leader e verrà meno l'incontro tra lui e il presidente americano Biden, due superpotenze che ultimamente hanno qualche problema e non si vogliono né incontrare né sentire. Eppure Xi non è mai mancato al G20 neanche durante la pandemia in cui non si è mosso da Pechino ma ha partecipato alle riunioni in videoconferenza. Anche questa volta il presidente cinese aveva la possibilità di mettere in vetrina la superpotenza e dare un'alternativa all'ordine egemonico degli Stati Uniti ma forse ci saranno altre occasioni per far incontrare Xi e Biden, sempre che si compia il disgelo. E' anche chiaro che l'assenza della Cina viene interpretato dagli esperti come una rottura con il blocco Occidentale proprio nel momento storico nel quale Xi guarda con molto interesse le economie del Sud del mondo e la Russia, alla quale è impegnata soprattutto in risorse economiche. Se da una parte il presidente cinese diserta il forum internazionale, dall'altra c'è Biden, che sarà presente al prossimo G20, che non si mostra affatto deluso anzi è fiducioso della sua presenza in altri appuntamenti importanti, tra questi il vertice Asia-Pacific Economic Collaboration Forum che si terrà a novembre a San Francisco. Quest'anno Xi ha lasciato Pechino poche volte, tra queste l'incontro a Mosca con Putin a marzo e ad agosto in Sud Africa per partecipare al vertice dei Brics, dove ha avuto un riavvicinamento con l'India dopo anni di disaccordi. Anche Narendra Modi, primo ministro indiano, è stato spiazzato dall'assenza di Xi a Nuova Delhi per il prossimo G20 perché col presidente cinese sperava di aumentare la sua popolarità e il suo prestigio anche a livello internazionale.




CI VUOLE UN ACCORDO GLOBALE
PER RECUPERARE GLI OGGETTI CHE
ANCORA SI TROVANO NEL TITANIC


di Sonia Thery
(4-9-2023) Non è facile portare alla luce i resti del naufragio del Titanic (
foto dal web/Social) avvenuto nel 1912 e avere l'accesso al famoso relitto con oltre 1500 passeggeri e membri dell'equipaggio. Alla fine del 1985, dopo la scoperta dei resti del Titanic, si era posto il problema chi poteva accedere all'interno del relitto e portare alla luce quanto era ancora disponibile. Il Congresso degli Stati Uniti aveva richiesto un accordo globale perché il relitto si trovava in acque internazionali e quindi, fin ad allora, "nessuna persona potrà alterare, disturbare o salvare fisicamente il Titanic". In attesa di avere l'ok globale gli Stati Uniti hanno fatto a modo loro e nel corso degli anni hanno autorizzato recuperi di migliaia di oggetti tra cui la campana del ponte, che suonava tre volte per avvisare la presenza di un iceberg, e boccette di profumo. Dopo il disastro del piccolo sommergibile Titano del 18 giugno scorso, che ha sollevato dubbi su chi poteva accedere al relitto posto a più di 3 chilometri di profondità nel fondale marino del Nord Atlantico, il governo federale Usa intende bloccare ogni tipo di salvataggio e qualsiasi spedizione discutibile. A questo punto è nato il contezioso tra la società che aveva iniziato a salvare gli oggetti dal Titanic e il governo federale, questioni molto delicate e qualsiasi sentenza, non gradita alla parte privata, potrebbe essere impugnata. Del resto il diritto marittimo stabilisce che gli scopritori fossero i custodi e quindi autorizzati a impossessarsi del carico e dell'eventuale tesoro. Problema che però sembra non valere per il Titanic. Gli Stati Uniti esercitavano la propria autorità nel caso del salvataggio avviando negoziati con Francia, Canada e Regno Unito per un accordo internazionale. Nel 2019 solo Stati Uniti e Regno Unito firmarono il trattato e gli altri stati non avevano raggiunto un accordo. Tutto bloccato e i resti del Titanic stanno ancora nei fondali marittimi.



MONGOLIA, LE AUTORITA' CINESI HANNO
NEGATO AI VESCOVI DELLA CINA I VISTI
PER RAGGIUNGERE FRANCESCO
LE SORPRENDENTI PAROLE DEL PAPA
AL POPOLO CINESE: "SIATE CRISTIANI
E ONESTI CITTADINI"

di Leo Cortes
(3-9-2023) Papa Francesco (
foto dal web/Social) in Mongolia lancia la "pax mongola", ma guarda con interesse alla Cina e alla Russia. E' un viaggio che non ha una valenza politica ma si rivolge ai politici che hanno il compito di fare il bene dei loro Paesi. Nell'ultimo giorno in Mongolia, un Paese dai grandi spazi ma da pochi abitanti, il Papa vuole costruire ponti e non muri e aprire tutti al dialogo per trovare soluzioni di pace e di prosperità. "I governi non hanno nulla da temere dall'azione evangelizzatrice della Chiesa, perché non ha un'agenda politica da portare avanti ma riconosce solo la forza umile della grazia di Dio e di una Parola di misericordia e di verità, capace di promuovere il bene di tutti". Alla messa hanno partecipato millecinquecento persone, ma sembrano molti di più in un piazzale dove si contano molti pullman. Non ci sono i vescovi cinesi per il divieto delle Autorità cinesi ma ci sono gruppi della Corea del Sud, delle Filippine, da Hong Kong. Forse qualche cinese espatriato chissà come. Il problema è portare al dialogo e alla pace realtà come la Cina e la Russia in un momento storico molto importante nel quale sono in bilico le nostre speranze e il nostro futuro. Per questo motivo più volte Papa Francesco fa "pressione" sulla Cina e dopo il telegramma al presidente Xi Jinping, dall'aereo papale mentre attraversava i cieli cinesi per la Mongolia, ha invitato questo grande popolo ad essere "buoni cittadini che "amino pienamente la loro Patria e servano il proprio Paese". La questione ucraina, con la tremenda guerra voluta da Putin, è molto lontana ma sono vicini i confini sia con la Russia che con la Cina, due grandi potenze che hanno la responsabilità di dare un segnale forte per portare tutti al dialogo mentre non è utopico sperare nella pace. E le fedi giocano un'importanza vitale per la costruzione di una società equilibrata e armonica. In un quadro complesso, in cui la geopolitica si mescola alla religione, la visita del Papa in Mongolia ha una valenza di una importanza strategica che ha all'orizzone Mosca e Pechino che non sono più tappe sospirate dopo piccoli passi, incompleti e non sempre facili, portati avanti dal Vaticano verso le periferie del mondo. E forse a immaginare risposte alla crisi ucraina.



GOLPE IN GABON, IL GENERALE
NGUEMA NUOVO PRESIDENTE

CACCIATA LA FAMIGLIA BONGO CHE
GOVERNAVA IL PAESE DA 57 ANNI

di Antonio De Castro
(2-9-2023) Questa volta il golpe militare in Gabon potrebbe essere una benedizione. Non nel senso che è sempre bene il golpe perché si destabilizza la democrazia e viene sempre meno il senso della libertà, ma perché potrebbe essere l'avvio di un'alternanza seria che può veramente risolvere i problemi fondamentali della popolazione, almeno così si spera. In Africa il colpo di stato in Gabon è l'ultimo, dopo quello del Niger, di una lunga serie di colpi di stato negli ultimi anni. A guidare il Paese era da 57 anni la famiglia Bongo, una dittatura familiare che veniva tramandata da padre a figlio, attualmente era al potere Alì Bongo (
foto dal web/Social), e che aveva la bella facciata della democrazia multipartitica. Però l'opposizione non esisteva e alle urne veniva represso e i voti manipolati per far vincere sempre le solite persone. Le immense risorse del Paese, cioè tra gli altri il petrolio e il manganese, erano a vantaggio della maggioranza dei politici gabonesi che, dopo il golpe, hanno cercato di fuggire con valigie piene di euro. Lunedi il generale Oligui Nguema, che per anni è stato molto vicino ai Bongo, ha messo lo stop al clan Bongo al potere per quasi sei decenni e assumerà la carica di "presidente della transizione". Il problema adesso è se il generale del colpo di stato manterrà la promessa di portare il Gabon a nuove elezioni per una democrazia sana o se resterà lui a guidare il Paese e in questo caso l'ambizione di un uomo non è mai un buon segnale.





PAPA FRANCESCO PER LA PRIMA VOLTA
IN MONGOLIA, TRA FEDE E GEOPOLITICA


di Leo Cortes
(1-9-2023) Papa Francesco è in Mongolia (
foto dal web/Social) per una quattro giorni in un Paese strategico per la geopolitica e per la comprensione degli equilibri mondiali. E' la sua 43esima missione per evangelizzare il Paese meno popolato del mondo e con soli 1.500 cattolici dei 3 milioni che compongono la popolazione. La cerimonia di accoglienza ufficiale si svolgerà sabato 2 settembre, in piazza Sukhbaatar, dove sorge il Palazzo di Stato per l'incontro con le autorità civili. Al pontefice, che ha toccato il suolo del Paese asiatico, è stato offerto una coppa di yogurt secco, prodotto con il latte di yak, ed è stato accolto con una cerimonia "sobria" dalla ministra degli Esteri Batmunkh Battsetseg. Confinando con la Russia a nord e condividendo un passato comunista, l'interesse di Papa Francesco per la Mongolia è quello di sostenere una piccola comunità cristiana che non venne evangelizzata fino al 1992 con l'ingresso dei primi tre missionari cattolici nella sua storia. C'è anche il dialogo con il buddismo, ma soprattutto c'è la mossa del Papa di allentare l'invasione russa dell'Ucraina visitando l'Asia centrale (un anno fa Francesco ha visitato un altro Paese dell'Asia centrale il Kazakistan nel tentativo di sbloccare il dialogo con la Russia). Per arrivare in Mongolia, l'aereo papale ha evitato lo spazio aereo russo mentre, attraversando lo spazio aereo cinese, ha inviato a Xi Jinping, il presidente cinese, un messaggio: "Invio i miei migliori auguri a sua Eccellenza e al popolo cinese mentre attraverso lo spazio aereo del suo Paese, in rotta verso la Mongolia. Assicurandovi le mie preghiere per il benessere della Nazione, invoco su tutti voi le benedizioni divine dell'unità e della pace", la risposta del presidente della Repubblica della Cina non si è fatta attendere: "La Cina è pronta a continuare a lavorare con il Vaticano per impegnarsi in un dialogo costruttivo, migliorare la comprensione, rafforzare la fiducia reciproca". Con questa mossa papa Francesco si è assicurato la "fiducia" di Xi e in prospettiva assicurarsi, o provocare, il dialogo con Putin, quando le circostanze saranno mature.





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